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La banca di Palermo che non custodisce soldi ma latte materno: i racconti delle mamme

I racconti delle donne che così possono investire un loro bene prezioso e contribuire al benessere di tanti neonati prematuri. Tutte le informazioni utili

  • 10 novembre 2022

La Banca del Latte Umano Donato di Palermo, ideata dalla dottoressa Iwona Kazmierska e fondata nel 2005 presso l’Ospedale Buccheri La Ferla, è l’unica operativa in tutta la Sicilia e utilizza il latte raccolto per nutrire i bambini nati prematuri.

A chi si chiede perché donare voglio dirvi che sono mamma di due bimbe nate premature e posso assicurarvi che anche solo riuscire a tirare 5 ml di latte è un’impresa difficilissima, a volte ne esce zero.

E anche se sei sconfortata comunque ci provi perché il latte materno, oltre a contenere tutti i nutrienti di cui un bambino ha bisogno nei primi mesi di vita, ha anche sostanze bioattive e immunologiche fondamentali per proteggere il bambino e che non possono essere riprodotte nella formula del latte artificiale.

L’assunzione di latte materno da parte di un bimbo prematuro ne aumenta la sopravvivenza, favorisce la difesa dalle malattie infettive e promuove lo sviluppo del sistema nervoso centrale.
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Se non siete ancora convinte dell'importanza di questa pratica o pensate che sia troppo complicato farlo, vi raccontiamo alcune storie di mamme donatrici.

«Il 30 gennaio 2018 ho partorito molto in anticipo la mia bimba, sarebbe dovuta nascere a maggio. Lei è nata di appena 6 mesi, pesava 500 grammi ed è stata ricoverata in UTIN dove è rimasta per 24 giorni – racconta mamma Adriana -. Ho cominciato da subito a tirarmi il latte e a congelarlo perché lei non poteva essere alimentata inizialmente con il latte.


Purtroppo dopo 24 giorni la mia piccola non ce l'ha fatta ed è andata in cielo. Così ho deciso di donare il mio latte. È stato molto doloroso perché stavo vivendo una situazione drammatica ma grazie alla mia forza di volontà ho continuato a tirarmi il latte per donarlo a chi era meno fortunato. La mia donazione è stato l'ultimo regalo di mia figlia, sono davvero contenta di averlo fatto».

«L’ho donato quando allattavo la mia seconda bimba. Ho chiamato il numero dedicato del Buccheri e mi hanno dato tutte le informazioni – dice mamma Daniela -. Sono andata una sola volta per fare gli esami di routine (ovviamente deve essere latte “sano”) e successivamente sono venuti loro a ritirare il latte (anche quello congelato). Veramente fantastico e senza particolari intoppi. Pensavo sarebbe stato più difficile anche in termini di tempo. Invece sono dovuta andare solo una volta». Dare un po’ del proprio latte è quindi facile e comodo.

«Donare un po' del mio latte è stata una delle esperienze più profonde della mia vita - racconta mamma Moninca -. Non ci si pensa mai, ma il 7 per centodei bambini nascono pre-termine, prima cioè della 37° settimana di gestazione. E alcuni di loro nascono davvero piccolissimi. Il latte materno è un vero e proprio farmaco che può contribuire a rendere meno lunga la loro degenza in UTIN e addirittura a salvare la loro vita. Quando ho preso coscienza di questo fatto, per me è stato fondamentale diventare una donatrice.

Diventarlo è facile, basta andare una volta in ospedale per un breve prelievo di latte e la compilazione di un modulo. Poi non si deve fare altro che sedersi comodamente sul divano e spremere o tirare in po' di latte. Ogni volta che si può e che si vuole. Non ci sono minimi da garantire, è tutto molto libero.

E vengono persino a ritirarlo presso il proprio domicilio! Aver contribuito ad aiutare tanti bambini, in maniera concreta ed immediata, ha riempito il mio cuore di orgoglio e mi ha fatto sentire utilissima. L'idea di essere una "mamma di latte" di tanti cuccioli sparsi per la città, o chissà magari per il mondo, è una sensazione indescrivibile. Ti fa sentire parte di un tutto».

Se dopo il racconto di queste mamme ora siete convinte e volete sapere come diventare donatrice dovete andare solo una volta presso il reparto per adempiere alle pratiche di registrazione ed effettuare gratuitamente gli esami di laboratorio per Lue, HCV, HIV, HBsAG (sono esonerate dal prelievo le donatrici in possesso di esami eseguiti da meno di sei mesi).

Per donare il latte non è rilevante l’età del proprio figlio e quindi anche le mamme con bambini, ad esempio, di due anni e mezzo possono farlo. Il latte donato entro 1 anno post partum viene destinato ai bambini nati prematuri mentre quello raccolto in epoche successive viene utilizzato per i bambini più grandi con specifiche patologie pediatriche.

Il latte raccolto e congelato a casa, in contenitori che sono forniti gratuitamente dalla struttura stessa, verrà ritirato direttamente al domicilio della mamma da un operatore della Banca.

Alcuni stili di vita, terapie, malattie infettive o controindicazioni temporanee non consentono alle mamme di donare il latte materno. Vediamo insieme i casi.

Non possono donare mamme fumatrici (o usano medicinali contenenti nicotina), che fanno uso di droghe o assunzione di alcolici in quantità rilevanti. O ancora mamme che nei 6 mesi precedenti la donazione del latte hanno avuto rapporti sessuali non protetti con partners sconosciuti o che hanno fatto uso di droghe. Che sono HCV, HIV, HBV positivi, o che sono affetti da malattie veneree, o che sono stati trasfusi con sangue od emoderivati. Mamme con infezione in atto da sifilide e tubercolosi.

Mamme che nei 6 mesi precedenti la donazione del latte, si sono sottoposte a piercing, tatuaggi e ad agopuntura (salvo che siano stati praticati con strumenti a perdere). E infine mamme che hanno ricevuto, nei 12 mesi precedenti la donazione del latte, trasfusioni di sangue (suoi derivati) o trapianti d’organo.

Non può donare nemmeno chi assume farmaci o di sostanze farmacologicamente attive (ad esempio, prodotti di erboristeria) dovrà essere valutata nei singoli casi.

Le donatrici devono informare tempestivamente il medico della Banca del Latte Umano Donato sull’insorgenza di patologie o assunzione di farmaci.

Per ulteriori approfondimenti potete contattare il numero 091 479522 oppure mandare una mail a iwonalidiaka@gmail.com Ringrazio la dottoressa Iwona Kazmierska Pediatra, Neonatologa presso UTIN dell’Ospedale Buccheri la Ferla e Fondatrice della Banca del Latte Umano Donato di Palermo, per il prezioso contributo in fase di redazione dell’articolo.
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