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La brioche (gialla) che trovi solo in Sicilia: segui il suo profumo fino a via "di li scarpara"

A due passi da Trapani, ha un colore solare che "acchiappa" gli avventori. Forma, dimensione e una geometria perfetta che non lascia spazio a ripensamenti

Salvatore Di Chiara
Ragioniere e appassionato di storia
  • 8 settembre 2022

Brioches di Castelvetrano

Una passeggiata tra le vie monumentali di Castelvetrano, dileguandosi tra le viuzze del centro storico alla ricerca dello scatto perfetto e della foto ricordo.

Un languorino assale il palato e un profumino inebria i sensi. Proviene "da la strata di li scarpara" e proprio in quel momento, si abbandona ogni pista passata per cimentarsi nell’arte gastronomica castelvetranese.

Inizia così la storia di li broscie più gustose della città. Un percorso lungo 70 anni e mai domo di fronte alle difficoltà e cambiamenti epocali.

Una produzione iniziata in sordina e nel tempo, migliorata e apprezzata ovunque. Ogni assaggio è la perfetta sintesi di chi, tornerà a mangiare, raddoppiare o triplicare ogni singolo morso di quella morbidezza che ha regalato spunti di studio sulla bontà prodotta.

I fratelli Fiume provano quotidianamente a regalare attimi di tranquillità nel bel mezzo del caos cittadino. Castelvetrano lancia segnali culinari davvero interessanti e le brioches fanno parte di quest’ampia collezione che completa un mosaico invidiabile.
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Una tradizione iniziata con l’utilizzo del forno a legna e poi, progredita grazie all’avvento del forno elettrico. Possono cambiare gli strumenti ma la realizzazione manuale è il dolce segreto di un prodotto senza eguali.

Morbidezza, dolcezza e bontà sono gli ingredienti che hanno messo in risalto anche gli aspetti sociali di una città difficile. Sono quei particolari che primeggiano come possibile fonte di riscatto dal passato.

Spesso ci soffermiamo sui problemi presenti nel territorio e non abbiamo o cerchiamo le vie risolutive per affrontarli. Castelvetrano potrebbe emergere partendo proprio dalle garanzie gastronomiche prodotte all’interno del suo territorio. Cos’hanno di così intenso quelle brioches?

Spicca un colorito vivace, un giallo solare che "acchiappa" nel vero senso della parola il curioso assaggiatore. Forma, dimensione e una geometria perfetta che non lascia spazio a ripensamenti.

È il frutto di un duro lavoro iniziato nelle prime ore del mattino (quando il sole deve ancora sorgere) e non conosce un orario, una conclusione stabilita.

Toccarle con mano e lasciarsi avvolgere dalla delicatezza di un prodotto genuino, squisito e introvabile. Proprio in quell’istante subentra la gioia incontenibile di sicilianità e incredibilmente viene messo tutto da parte.

Tante volte è stato chiesto quale fosse l’ingrediente misterioso che desse quel tocco di qualità ma le risposte tardano ad arrivare. Forse non esiste o forse, non verrà mai svelato l’arcano per non compromettere la sua singolare unicità.

Un segreto irrisolto come tanti che la città ha nascosto nel corso della sua storia. È inutile girare attorno alla squisitezza perché è una necessità da provare.

Non esistono le vie di mezzo, come del resto nella vita di tutti i giorni e, solo un assaggio completo può emettere un giudizio definitivo. Perché non lasciarsi coinvolgere da queste palline che hanno vissuto intere fasi della storia castelvetranese?

Quanti sindaci, amministratori e uomini del mondo economico sono riusciti ad assaporare la bellezza delle brioches e oggi, esportarlo nel mondo è diventato più semplice.

Una non basta, forse nemmeno due e allora.. un pacco intero riesce a soddisfare il palato affamato. Una visita iniziata nei vicoli della zona antica e rimpolpata da una sosta dovuta.

Un tour cittadino che non ha bisogno di presentazioni e riesce a colmare il vuoto con le sue prelibatezze storico-artistiche unito a quello culinario che s’interseca nel mezzo delle passeggiate turistiche.

Chi decide di visitare la città e non assaggia le brioches, riparte soddisfatto ma non toccherà la gioia.
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