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La casa dei doganieri di Punta Bianca a rischio crollo: Mareamico vuole salvarla

La costruzione sorge su una scogliera bianca "rivale" della Scala dei Turchi. Tra le due coste una differenza la fa proprio quell'edificio che alcuni chiamano casa fantasma

Balarm
La redazione
  • 17 maggio 2022

L'ex caserma della Guardia di Finanza di Punta Bianca

Si contende il primato della bellezza con la Scala dei Turchi di Realmonte ma un particolare la rende più magnetica e misteriosa. Stiamo parlando di Punta Bianca, una delle ineguagliabili scogliere bianche della Sicilia.

Tra le due coste "rivali" un dettaglio fa la differenza: una casa senza tetto dei primi del '900, che alcuni chiamano casa fantasma. In realtà quella costruzione abbandonata è la casa dei doganieri ovvero l'ex caserma della Guardia di Finanza che un tempo pare venisse usata per contrastare il contrabbando, data la sua posizione. Un punto di osservazione e di controllo dall'alto sulle attività lungo la costa.

L'edificio che custodisce storie di peripezie e scorribande, si affaccia proprio sul mare. Adesso è a rischio crollo e l'associazione Mareamico, che da tempo ne chiede la sakvaguardia e il recupero adesso lancia un ennesimo appello per correre ai ripari.

«Sono ormai anni che Mareamico segnala il rischio di crollo che può riguardare l’ex caserma della Guardia di Finanza di Punta bianca. Ora il Demanio, proprietario dell’edificio, avverte che c’è un imminente pericolo e chiede al Comune di Agrigento di impedire l’accesso nell’area, mediante efficaci sistemi di interdizione per avvertire la collettività del pericolo e di mettere in sicurezza l’ex caserma».
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Una soluzione tampone che per l'associazione non risolve il problema. Mareamico rilancia auspicando che venga utilizzata per offrire un servizio ai siciliani e ai turisti, oltre che a tornare fruibile.

«A parere nostro il Comune dovrebbe immediatamente acquisire questo importante immobile storico, che rappresenta il punto di riferimento dell’istituenda riserva naturale di Punta Bianca. Quindi effettuare i lavori di restauro conservativo dell’ex caserma, al fine di adibirla a museo etno-antropologico e centro di educazione ambientale. I costi dell’intervento potranno essere reperiti tra i fondi previsti per gli edifici storici, programmati dall’Istituzione Europea, Nazionale e Regionale, nei programmi di recupero e valorizzazione del territorio».

Alle sue spalle c'è un bunker della seconda guerra mondiale mentre all’esterno della costruzione c’è un vecchio muretto. Chi passa da lì può leggere anche un’antica e significativa scritta: “Nec Recisa Recedit, 1951" (Neanche spezzata retrocede). Si tratta di una citazione, una frase che è presente sul primo stemma della Guardia di Finanza, un motto araldico donato da Gabriele D'Annunzio.

Speriamo che il motto resti di buon auspicio e che la costruzione resista il tempo che serve per recuperarla.
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