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La prossima volta fateci caso: la cattedrale di Palermo nasconde una curiosa Meridiana

Un puntino di luce entra da un foro nella cupola e si va a posizionare sulla Meridiana determinando l’avvicendarsi dei mesi, delle stagioni e dei segni zodiacali

  • 18 luglio 2019

La meridiana della cattedrale di Palermo

Tra la fine del Settecento e gli inizi dell'Ottocento la Cattedrale di Palermo fu ristrutturata: durante questo periodo, il fondatore dell’Osservatorio Astronomico Giuseppe Piazzi, propose di inserire nella struttura una meridiana in modo da introdurre la Sicilia nella nuova era del tempo standard europeo.

Il progetto si dimostrò complicato perché la meridiana doveva essere messa in modo da poter essere consultata ma, nello stesso tempo, da non intralciare le funzioni liturgiche e non disturbare i fedeli in preghiera.

Un altro problema che si presentò per istallare la meridiana a "camera oscura" (costruita in interno) era capire dove vi fosse l’apporto di luce, necessario durante tutto l’anno e in ogni momento della giornata: una luce insomma che non venisse oscurata da edifici o dalle colonne che dividono la navata centrale da quelle laterali.

La locazione scelta per la meridiana fu infine quella con l’orientamento a sudovest – nordest, proprio ai piedi dell’altare maggiore.
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La meridiana della Cattedrale di Palermo è lunga più di 21 metri e lo "gnomone", vale a dire lo strumento per misurare l’ora, è un foro fatto in una cupola della navata laterale destra che proietta il sole lungo l’asse della meridiana.

Come è fatta? È costituita da una barra di ottone lunga appunto 21 metri, 81 centimetri e 2 millimetrii ncastonata nel pavimento e rifinita con un'orlatura di marmo bianco nella quale sono inseriti i vari segni dello zodiaco, realizzati a loro volta con tarsie di marmi policromi.

Alla base della cupola davanti la cappella di San Francesco di Paola, all’altezza di 11 metri, fu posto quindi il foro “gnomonico” che consente l’attraversamento dei raggi solari che segnalano il mezzogiorno: un puntino di luce si va a posizionare sulla barra di ottone del pavimento e che, a seconda del periodo dell’anno e quindi del variare della posizione del sole sull’orizzonte, va spostandosi determinando contemporaneamente l’avvicendarsi dei mesi e delle stagioni ed i corrispondenti simboli zodiacali.

In un pilastro si trova pure incastonata una lapide con un campione italiano del "palmo siciliano": nella targa c’è scritto che la Meridiana fu dedicata alla pubblica utilità.

Una curiosità: durante l’eclissi solare del primo agosto del 1999 (che a Palermo fu parziale) sul pavimento della Cattedrale si potè osservare l’immagine del disco solare oscurato.
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