MUSICA
La Rappresentante di Lista conquista la Crusca: i promossi e i bocciati di Sanremo
L'Accademia della Crusca ha scritto le "pagelle" dei brani presentati al Festival di Sanremo. "Ciao Ciao" convince gli accademici: ecco com'è andata agli altri siciliani
Dario Mangiaracina e Veronica Lucchesi, La Rappresentante di lista
Il professore Lorenzo Coveri, accademico della Crusca, dal profilo instagram dell'Accademia ha scritto le "pagelle" linguistiche di tutti i brani in gara al Festival, valutando esclusivamente i testi e non la musica.
A convincere il prof, c'è proprio la band palermitana formata da Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina. La canzone "Ciao Ciao" è diventata un tormentone, tra ritornello orecchiabile e il balletto che è tra i più richiesti nei salotti televisivi. Secondo Coveri, il brano, apparentemente ironico e svagato, «sottotraccia è molto sofisticato».
Ecco cosa scrive nella pagella: «tra citazioni-tributo più e meno riconoscibili (a partire dal titolo, identico almeno a quello di un pezzo di Cristina D’Avena del 1984 e a uno, di tutt’altro segno, di De Gregori del 1985): Modugno (bambina), Zucchero (con le mani), Mina (mi scoppia nel cuore), De Gregori, ancora Modugno (buonanotte, bonne nuit), e altri. E poi, rime e assonanze ironiche (rovina:regina, spavento:vento, fine:vetrine), sberleffi ai luoghi comuni della canzonetta (occhi dolci, cuori infranti; mammamamma), anche engagé (mentre mangio cioccolata in un locale, / mi travolge una vertigine sociale, / mentre leggo uno stupido giornale, / in città è scoppiata la guerra mondiale). Per non dire del ritornello “anatomico”: con le mani con le mani con le mani / ciao ciao; ma non solo con le mani, anche con i piedi […] con la testa […] con il petto […] con il cuore […] con le gambe […] con il culo […] coi miei occhi. Ma che è successo? la fine del mondo, dolce disdetta (ossimoro).
Scrive il prof Coveri: «Linguaggio disinvolto e contemporaneo, con anglismi acclimatati (dance, live, pile), tratti del parlato (che polivalente: che pure un alieno la impara), voci del registro basso (fottitene) e colloquiale (va a farsi benedire) e non più che un accenno alla pandemia in chiave ecologica (che brutta fine le mascherine). Ballabile».
Non raggiunge invece la sufficienza Giusy Ferreri, altra siciliana in gara sul palco dell'Ariston. Al testo del brano "Miele" l'accademico della Crusca assegna un 5. «Il testo non esce dai collaudati binari del canzonettese pop: le rime, anche monosillabiche, me:perché:va:te:no; immagini non proprio inedite (ti ho lasciato nel vento una musica); altre meno scontate ma un po’ faticose (vola via ma poi torna da te / come un treno preso di domenica; non cercarmi in un altro abbraccio no). Si ricorderà soprattutto che la vita […] è una lama che sa di miele (e anche un po’ di Gianna Nannini). Risaputa».
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
|
GLI ARTICOLI PIÙ LETTI
-
ITINERARI E LUOGHI
È uno dei più alti in Europa: dov'è (in Sicilia) il ponte "vietato" a chi soffre di vertigini
-
ITINERARI E LUOGHI
Spunta all'improvviso e sembra il paradiso: dov'è (in Sicilia) la spiaggia con un record
-
STORIA E TRADIZIONI
Ne esistono solo tre al mondo e una è in Sicilia: cos'è la (prestigiosa) "Phiale Aurea"