La rivoluzione "ittica" arriva a Palermo: ecco le "sardine" che dicono no a Salvini
Gli studenti dell'Università provano ad organizzarsi: lanciano una raccolta firme per chiedere "una presa di posizione netta contro ogni forma di fascismo delle istituzioni"
Una manifestazione delle "sardine" a Parma
Anche la Sicilia non ci sta e gli studenti di Palermo si aggregano al mare di "sardine" antifasciste del resto d'Italia.
Dopo Bologna e Modena il movimento anti-Salvini invade anche la Sicilia, in particolare Palermo dove gli studenti dell'Università provano ad organizzarsi attraverso un gruppo Facebook "6000 sardine - Palermo non di lega" e una raccolta firme per chiedere prima di tutto "una presa di posizione netta contro ogni forma di fascismo delle istituzioni" oltre a una manifestazione pacifica che porti in strada migliaia di studenti venerdì 22 novembre alle 18.30 in piazza Giuseppe Verdi.
«Palermo non abbocca alla dialettica dell'odio - dicono dal movimento palermitano - e, soprattutto, non ha mai dimenticato di essere stata bersaglio di quella dialettica, usata da partiti che fondavano il proprio programma politico sull'abbandono del Sud, calpestandolo e riemiendolo di insulti. Dobbiamo opporci alle derive distruttive di una cultura politica fascio-populista promossa da partiti come la Lega di Salvini».
È breve ma già rumorosa la storia delle "sardine", il movimento di protesta anti-Salvini che sta cercando di porsi come argine al centrodestra nelle prossime elezioni regionali in programma in Emilia a fine gennaio. "Nessun insulto, nessun simbolo, nessun partito": parola di Mattia Santoni, 32 anni, laureato in scienze politiche, uno degli ideatori del cosiddetto movimento delle "sardine".
Il nome "sardine" nasce dall'idea di stare tutti stretti stretti come sardine in una scatola, a dimostrazione che la piazza antileghista è forte e numerosa. Vicini e silenziosi come pesci per abbassare i toni di quella che via Facebook è stata definita "retorica populista".
L'invito - definitivo - recitava: "Nessuna bandiera, nessun partito, nessun insulto. Crea la tua sardina e partecipa alla prima rivoluzione ittica della storia".
Dopo Bologna e Modena il movimento anti-Salvini invade anche la Sicilia, in particolare Palermo dove gli studenti dell'Università provano ad organizzarsi attraverso un gruppo Facebook "6000 sardine - Palermo non di lega" e una raccolta firme per chiedere prima di tutto "una presa di posizione netta contro ogni forma di fascismo delle istituzioni" oltre a una manifestazione pacifica che porti in strada migliaia di studenti venerdì 22 novembre alle 18.30 in piazza Giuseppe Verdi.
«Palermo non abbocca alla dialettica dell'odio - dicono dal movimento palermitano - e, soprattutto, non ha mai dimenticato di essere stata bersaglio di quella dialettica, usata da partiti che fondavano il proprio programma politico sull'abbandono del Sud, calpestandolo e riemiendolo di insulti. Dobbiamo opporci alle derive distruttive di una cultura politica fascio-populista promossa da partiti come la Lega di Salvini».
È breve ma già rumorosa la storia delle "sardine", il movimento di protesta anti-Salvini che sta cercando di porsi come argine al centrodestra nelle prossime elezioni regionali in programma in Emilia a fine gennaio. "Nessun insulto, nessun simbolo, nessun partito": parola di Mattia Santoni, 32 anni, laureato in scienze politiche, uno degli ideatori del cosiddetto movimento delle "sardine".
Il nome "sardine" nasce dall'idea di stare tutti stretti stretti come sardine in una scatola, a dimostrazione che la piazza antileghista è forte e numerosa. Vicini e silenziosi come pesci per abbassare i toni di quella che via Facebook è stata definita "retorica populista".
L'invito - definitivo - recitava: "Nessuna bandiera, nessun partito, nessun insulto. Crea la tua sardina e partecipa alla prima rivoluzione ittica della storia".
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