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La storia a lieto fine dei pesciolini di villa Sperlinga: salvataggio in corner a Palermo

E non solo loro: ranocchie e tartarughe sono state lasciate all'asciutto per diverse ore perché la fontana andava pulita, sui social e tra gli animalisti si è scatenato il panico

  • 11 luglio 2018

I pesci di villa Sperlinga a Palermo

Tutto bene quel che finisce bene, ma hanno rischiato grosso i pesci, le tartarughe e le rane della fontana di villa Sperlinga a Palermo.

Gli operai del Coime (la squadra edile del Comune) stavano procedendo alla pulizia della vasca che si trova all'interno della villa, piena di rifiuti, e al momento di rimettere l'acqua dentro la grande fontana si è rotto il manicotto e non è stato possibile ripristinare la quantità d'acqua al livello previsto mettendo in pericolo la vita degli animali.

Sui social e tra gli animalisti si è scatenato il panico e così in serata il consigliere comunale Paolo Caracausi, accompagnato dalla moglie, è andato sul posto, dove ha trovato l'assessore regionale Territorio e Ambiente Totò Cordaro.

Insieme hanno chiamato l'assessore comunale al verde pubblico ville e giardini Sergio Marino che ha fatto arrivare immediatamente un'autobotte per gli animali in pericolo di vita data la pochissima acqua e la calda giornata.

«Ultimamente sono un po' giù di morale - spiega Caracausi - da sei anni lavoro costantemente senza sosta anche ieri sono arrivato in ritardo a cena a casa dei miei genitori anziani per salvare gli animali acquatici di villa Sperlinga, eppure dall'opposizione arrivano sempre attacchi inopportuni».

«Anche gli operai del Coime: perché sono andati via lasciando gli animali in pericolo di vita e un lavoro a metà? - continua - Cosa ci voleva a chiamare l'assessore per farsi mandare un'autobotte o anche a pensare a un'altra soluzione per riempire d'acqua la fontana?».

«Spesso - conclude - per migliorare lo stato delle cose basta davvero poco e qualche minuto in più da dedicare alla città».
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