La storia di "Ciccio Kayak": da vent'anni ripulisce le nostre coste anticipando i tempi
Francesco ha fatto sua la sua missione di tutela dell’ambiente e di salvaguardia del mare e ogni giorno, da oltre 20 anni, naviga con il suo kayak intorno a Palermo
									Francesco "Cicco Kayak" Tocco
				Il mare siciliano ha un angelo custode che si muove a bordo di un kayak. Si chiama Francesco Tocco, ha 39 anni, ed è originario di Terrasini ma ormai è meglio conosciuto come “CiccioKayak”.
Francesco ha fatto sua la sua missione di tutela dell’ambiente e di salvaguardia del mare e ogni giorno, da oltre 20 anni, naviga con il suo kayak prelevando e ripulendo le nostre coste da chili e chili di spazzatura di ogni genere e tipo. Copertoni, plastica e polistirolo senza una fine.
Ciccio nella vita è un impiegato statale che, all’età di 13 anni, ebbe la fortuna di trovare un vecchio kayak abbandonato in un garage di famiglia e da lì fu subito amore a prima vista.
Ogni giorno percorre navigando dai 15 ai 30 km, partendo da Cinisi per arrivare fino a Trappeto, a Balestrate o a Isola delle Femmine e porta con sé tutta la spazzatura che trova sul suo tragitto.
«Da quando ho scoperto la bellezza di uscire in kayak mi sono accorto di quanto il nostro mare sia infestato dai rifiuti – dice Francesco – e così ho deciso di coniugare una cosa per me piacevole, come uscire in kayak, con qualcosa di utile per la collettività, cioè ripulire il nostro mare dal polistirolo e dalla plastica».
«Esco in kayak tutti i giorni, alcune volte al mattino altre nel primo pomeriggio ma non sono mancate volte in cui ho fatto anche delle spedizioni notturne - continua - Principalmente costeggio metà del golfo di Castellammare e il golfo di Carini».
Per l’ottima riuscita della sua opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul delicato tema ambientale, Ciccio ha pensato di munirsi di go-pro, una videocamera, per riprendere, per filo e per segno, le sue imprese di pulizia.
«Grazie alle riprese che faccio durante i miei viaggi riesco a rendere noto a tutti, e ben visivamente, il problema dell’inquinamento del mare e di fare conoscere al tempo stesso la bellezza delle nostre coste a tutto il mondo». «In verità la mia missione mira a far vedere la bellezza delle coste siciliane e di conseguenza a far rendere conto a tutti cosa, consapevolmente o inconsapevolmente, stiamo distruggendo».
Una volta raccolti i rifiuti Ciccio si raccorda con le autorità comunali che provvedono a ritirare e smaltire la spazzatura prelevata dal mare, eccezion fatta per i copertoni delle auto che Ciccio stesso volontariamente porta al centro di smaltimento.
«Ci tengo a precisare – spiega Francesco - che è una attività che faccio da libero cittadino volontario, non prendo soldi e non faccio parte di alcuna associazione. Alcuni negozianti del posto mi aiutano comprandomi pagaie e giubbottini, anche perché mi è capitato di subire anche alcuni furti di un paio di kayak che tenevo in un box».
«Penso - conclude - che quello che dobbiamo combattere è una mentalità sbagliata di alcuni che, purtroppo, crea conseguenze negative per tutti».
			
							Francesco ha fatto sua la sua missione di tutela dell’ambiente e di salvaguardia del mare e ogni giorno, da oltre 20 anni, naviga con il suo kayak prelevando e ripulendo le nostre coste da chili e chili di spazzatura di ogni genere e tipo. Copertoni, plastica e polistirolo senza una fine.
Ciccio nella vita è un impiegato statale che, all’età di 13 anni, ebbe la fortuna di trovare un vecchio kayak abbandonato in un garage di famiglia e da lì fu subito amore a prima vista.
Ogni giorno percorre navigando dai 15 ai 30 km, partendo da Cinisi per arrivare fino a Trappeto, a Balestrate o a Isola delle Femmine e porta con sé tutta la spazzatura che trova sul suo tragitto.
«Da quando ho scoperto la bellezza di uscire in kayak mi sono accorto di quanto il nostro mare sia infestato dai rifiuti – dice Francesco – e così ho deciso di coniugare una cosa per me piacevole, come uscire in kayak, con qualcosa di utile per la collettività, cioè ripulire il nostro mare dal polistirolo e dalla plastica».
«Esco in kayak tutti i giorni, alcune volte al mattino altre nel primo pomeriggio ma non sono mancate volte in cui ho fatto anche delle spedizioni notturne - continua - Principalmente costeggio metà del golfo di Castellammare e il golfo di Carini».
Per l’ottima riuscita della sua opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul delicato tema ambientale, Ciccio ha pensato di munirsi di go-pro, una videocamera, per riprendere, per filo e per segno, le sue imprese di pulizia.
«Grazie alle riprese che faccio durante i miei viaggi riesco a rendere noto a tutti, e ben visivamente, il problema dell’inquinamento del mare e di fare conoscere al tempo stesso la bellezza delle nostre coste a tutto il mondo». «In verità la mia missione mira a far vedere la bellezza delle coste siciliane e di conseguenza a far rendere conto a tutti cosa, consapevolmente o inconsapevolmente, stiamo distruggendo».
Una volta raccolti i rifiuti Ciccio si raccorda con le autorità comunali che provvedono a ritirare e smaltire la spazzatura prelevata dal mare, eccezion fatta per i copertoni delle auto che Ciccio stesso volontariamente porta al centro di smaltimento.
«Ci tengo a precisare – spiega Francesco - che è una attività che faccio da libero cittadino volontario, non prendo soldi e non faccio parte di alcuna associazione. Alcuni negozianti del posto mi aiutano comprandomi pagaie e giubbottini, anche perché mi è capitato di subire anche alcuni furti di un paio di kayak che tenevo in un box».
«Penso - conclude - che quello che dobbiamo combattere è una mentalità sbagliata di alcuni che, purtroppo, crea conseguenze negative per tutti».
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