ITINERARI E LUOGHI
La terra di Frank Capra patria degli struzzi: l'intuizione (felice) nel borgo in Sicilia
Il comune - tra i pochi virtuosi dell’intero panorama siculo - ha saputo sfruttare i fondi finanziati dal Patto Agricolo e una somma ricavata dal proprio bilancio

Gli struzzi di Bisaquino
Al timone da tre legislature, il sindaco Tommaso Di Giorgio ha, negli anni, prodotto diverse iniziative per la crescita territoriale. Tra progetti culturali, sociali, economici e restauro di vecchie strutture, alcuni anni orsono è stato recuperato il vecchio mattatoio. La struttura fatiscente e abbandonata (costruita negli anni Ottanta) rappresentava una possibilità da cogliere al volo.
Il comune - tra i pochi virtuosi dell’intero panorama siculo - ha saputo sfruttare i fondi finanziati dal Patto Agricolo e una somma ricavata dal proprio bilancio.
Per quale motivo? Dare la possibilità - compreso un buon servizio - agli allevatori del territorio senza gravare con ulteriori costi. Purtroppo, per mancanza di una struttura adeguata, gli stessi erano costretti a fare diversi chilometri per poter macellare i propri capi. Quindi, unita alla capacità imprenditoriale dei bisacquinesi, è nato un binomio perfetto.
Tra le attività in fermento abbiamo rilevato "anche" l’allevamento degli struzzi. Grazie all’azienda Sicilia Struzzi (una delle quattro con sede in Sicilia su un totale di 800 allevamenti italiani), la Sicilia occidentale è presente nel circuito.
Prima di addentrarci nell’opera di ampliamento voluta dall’attuale sindaco, è giusto dare risalto all’animale in questione. La carne è di qualità alta per via della caratteristica di "carne magra".
È ricca di proteine e ferro, con pochi grassi e colesterolo. Tenera e digeribile, rappresenta una delle scelte salutari e versatili in cucina. E il sapore?
Pur essendo carne rossa, è delicato e leggermente dolce. Pregiata! La stessa azienda è passata dalle tre macellazioni nel periodo invernale, alle 13 a settimana nel mese di luglio.
Di notevole importanza è l’aumento delle esportazioni in Trentino-Alto Adige e Basilicata. Le aspettative per l’anno 2025 sono di circa 500 struzzi prodotti.
Perchè non provare a scardinare la “linea dell’incompiuta siciliana” (frase ripetuta all’inverosimile) con un progetto di grande risalto? Il mattatoio - una volta recuperato - è stato autorizzato alla macellazione dei bovini, suini, equini e ovini.
Lo stesso sindaco ha avuto un’intuizione (una delle tante). Perché non provare a renderlo fruibile per gli struzzi? Detto, fatto! Ed ecco l’interesse dei massimi ricercatori siciliani.
Il 25 giugno, l’Università degli Studi di Messina - Dipartimento di Scienze Veterinarie e l’IZS Sicilia hanno avviato un’attività di ricerca sui principali indicatori di stress e benessere dell’animale (appunto lo struzzo) durante il trasporto e dopo la macellazione (in seguito alle pratiche di contenzione e stordimento dell’animale).
Gli studi sono stati eseguiti su 25 soggetti avviati a macellazione con pratiche messe in campo dal macello di Bisacquino. Oltre agli scopi scientifici, sono state evidenziate le lacune in tema normativo sia in campo nazionale che comunitario.
Le analisi dei campioni presi a carico e ulteriori caratteristiche, serviranno a formulare un iter burocratico volto a ottenere una legge completa ed esaustiva. Perché alla genuinità delle carni, entrano in gioco altri fattori come le uova.
Queste potrebbero essere utilizzate nelle industrie dolciarie.
Anche le pelli sono molto pregiate. Inoltre, in relazione alla produzione dei prodotti utilizzati per l’allevamento come cereali, fieno, ecc. ecc., comporterebbe la nascita di nuove imprese agricole. Un indotto che andrebbe a coinvolgere più settori e una quantità numerosa (a oggi non stimabile) di lavoratori. All’azienda preesistente - a breve - sorgerà il "Centro Carni Val del Triona".
Si occuperà di mettere in sottovuoto i prodotti, ampliare le vendite e consolidare la presenza di Bisacquino nel territorio italiano e chissà, all’estero.
In un momento storico difficile, possiamo affermare che Bisacquino ha le carte in regole per diventare la “Capitale dello Struzzo”.
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