STORIE
La tragedia di Punta Raisi segna la sua arte: così Daniela racconta "storie di supereroi"
La sua famiglia resta coinvolta nei soccorsi alle persone vittime dell'incidente aereo del '78. Quei racconti dei familiari restano impressi nella sua mente
Daniela Verduci
«Girare con loro e vederli pescare fino a Marsala e a Mazara del Vallo è stata un'esperienza bellissima che sicuramente mi ha condizionato» racconta Daniela.
Oggi Daniela Verduci è un'artista, e il simbolo che la rappresenta nelle sue creazioni di pittura sono proprio i pesci. È lei stessa a raccontarci un evento che probabilmente l'ha segnata. Un fatto vivo nei ricordi familiari che ha scoltato tante volte fino a farlo suo come se realmente lo avesse vissuto.
"Una storia fantastica" come la definisce Daniela dei suoi "supereroi". «Il 23 dicembre '78 cadde un aereo a Punta Raisi proveniente da Roma mentre i miei zii stavano rientrando da San Vito Lo Capo, e facendo l'ultima battuta di pesca per la famiglia, alle porte del Natale.
«D'istinto i miei zii e i loro equipaggi tagliano le reti piene di pesci, buttano tutto a mare, per essere più veloci e prestare soccorso». Con la pesca a traino, spiega Daniela, l'andatura è molto lenta.
«Salvano solo 21 persone, perchè il cherosene in acqua rendeva viscida la presa. Anche se con una catena umana, spesso, i superstiti scivolavano per poi essere riportati nel motopeschereccio dai miei zii e i loro equipaggi». Il numero delle vittime è stato di 108 morti.
Si pensa che sia stato un black hole approach, ovvero un'illusione ottica , un femomeno che puo' succedere, anche se raramente, durante la notte e con particolari condizioni meteo.
Può succedere che le luci della pista si possono riflettere sulle nubi e in mare dando l'impressione che la pista si possa trovare alcune centinaia di metri prima della sua posizione reale. Mare, cielo e buio sono diventati una cosa sola in quella terribile notte di dicembre.
Quegli zii successivamente hanno ricevuto in premio una medaglia di "Benemerita Marinara" per avere compiuto un grande gesto di salvataggio nelle acque di Punta Raisi.
Ventuno persone si sono aggrappate alle loro braccia e i due siciliani hanno salvato ventuno vite. L'idea del mare e dei pesci per Daniela Verduci sono immagini da ricordare per bellezza, solidarietà, appartenenza, famiglia.
Già da bambina ama il disegno e la pittura. Arriva un bel momento, nei primi anni del 2000, quando la pittrice palermitana decide di prendere sul serio quell'idea di pittura e sceglie i "pesci" appunto per rappresentarla. «La mia tecnica è abbastanza semplice. Dipingo su tela con colori ad olio o acrilici.
Nel corso degli anni mi è capitato di dipingere sulla stoffa, su pannelli in legno, e anche la ceramica adesso», spiega Daniela Verduci. I suoi colori sono quelli del mare, dal blu al turchese, dall'azzurro al celeste. «Carico anche colori più vivaci come il viola, il blu oltremare, rosso, giallo e altri» spiega la pittrice dei pesci.
Quadri, ventagli, t-shirt, jeans sono i "pannelli" per la sua pittura. «Posso anche non firmare un quadro perchè i miei pesci sono abbastanza riconoscibili» dichiara Daniela Verduci. Colori e disegni che trasmettono serenità e relax.
Sono i colori dell'estate, le immagini di una vacanza sognata. Lo sfondo dei quadri della Verduci è sempre un mare. I pesci sono in rilievo e sono tanti quanto bastano per riempire tutto lo spazio che c'è. Un disegno fitto di pesci, quindi. «Predomina questa figura in maniera quasi ossessiva» commenta l'artista siciliana.
«I pesci così allegri e sorridenti sono il riscatto di quelle persone che quella notte non ce l'hanno fatta» spiega con la sua grande sensibilità Daniela Verduci.
E aggiunge, alla luce di quello che è accaduto in questi giorni, nel mare di Palermo: «oggi più che mai penso ai miei zii sentendo le testimonianze di chi ha salvato le persone del nubrifagio di Porticello».
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