STORIE
Lascia il lavoro in Sicilia e si reinventa: chi è Dama, l'artista che dipinge (solo) con le dita
La pittura come un istinto, come una forma di rinascita, come ricerca di autenticità, senza una tecnica studiata. Adesso sa di voler fare questo per sempre
Maria D'Amico (Dama)
Comincia così il viaggio nell'arte da parte di Dama, nome d'arte di Maria D'Amico (una sorta di crasi tra il cognome e il nome) che nel 2017 ha deciso di abbandonare un lavoro svolto da anni, e tradizionalmente dalla sua famiglia d'origine, noti commercianti di abbigliamento di Palermo, per dedicare del tempo al suo sentire, e al suo bisogno di libertà.
«Un giorno mi sono fermata, pensando di voler dare una svolta a un lavoro che andava bene, che fino a quel momento avevo svolto con entusiasmo ma che stava cominciando a imprigionarmi in un ruolo che non sentivo più mio, e in un mondo dal quale volevo allontanarmi, pur avendolo amato a lungo.
Ho iniziato a fare delle lunghe passeggiate da sola spingendomi fino al mare, e lì ho incontrato i miei veri desideri. Ho ascoltato il mare, i suoi suoni, il suo odore, le 'parole' che affida a chi riesce a sentirle, e ho capito che era al mare che dovevo guadare, facendolo diventare il mio soggetto preferito. E le onde, oggi, sono il simbolo della mia arte».
Ed è per questo che, ispirata, ribadisce: «Certo che voglio fare questo per sempre. Dipingere è nel mio futuro, anzi... Vorrei morire con le dita dipinte di colore».
Il mare che consiglia, che suggerisce, che si fa ritrarre, dunque, che diventa protagonista, con le sue creature, di tutti suoi dipinti, sempre dedicati al mare: le onde, i tonni, l'acqua, in tutte le sue varianti. Senza pennelli.
Dama ama dipingere su grandi spazi bianchi, e quando può di rifugia a Ustica, la sua isola del cuore, quella che l'ha abbracciata quando desiderava chiarirsi le idee e ritrovare la concentrazione per il suo cammino.
«A Ustica vado sempre, anche d'inverno. E' il mio posto dell'anima, è la mia seconda casa. L'hotel Stella Marina accoglie una mia mostra permanente».
Dal 2017 diverse sono state le sue esperienze artistiche, tra cui anche un'esposizione alla Galleria Margutta, a Roma, dove ha portato un dipinto particolarmente importante per lei, ma non il più famoso, che però ha riscosso tanta attenzione.
«Devo dire grazie a una dottoressa di Palermo, che mi ha commissionato delle tele, dandomi fiducia e valore. Non ha avuto nessuna richiesta specifica, lasciandomi libera. Desiderava soltanto che nel quadro ci fosse una sirena. E così è stato».
Da qualche tempo, oltre a dipingere, Dama insegna, una volta la settimana, la pittura a mano libera a dei bambini, che adora, presso due centri di Palermo: un istituto privato e il Thomas Moore, l’unico istituto bilingue della città.
Amica da tantissimi anni dello chef trapanese Peppe Giuffrè, notissimo 'maestro cuciniere' che esporta le tradizioni culinarie siciliane in tutto il mondo grazie ad eventi in cui, da ospite, racconta le tipicità della nostra terrra, si è ritrovata a vivere importanti esperienze artistiche con lui, proprio nel corso di impegni enogastronomici condivisi, a Favignana, a Marettimo e recentemente anche a Marsala.
Qui ha dipinto davanti a una grande platea, regalando al termine una t-shirt decorata a mano alla giornalista e cuoca, volto di Food Network, Giusi Battaglia, e una tela, naturalmente a tema mare, al sindaco, Massimo Grillo, che nel corso dell'evento l'aveva vista all'opera.
«Sono molto gelosa della mia casa, amo cucinare, conservare i miei spazi e ritrovarmi con amici che siano davvero intimi. Peppe Giuffrè è l'unico che è entrato in casa mia per aiutarmi a cucinare per un'occasione importante, ed è stato accanto a me per la festa del mio compleanno, che ho voluto festeggiare su un caicco, e non nel mio giardino, per sentire ancora una volta il mare vicino.
Ho in programma due mostre: una entro quest'anno, in un locale vicino una chiesa che si trova in via Meli, un nuovo posto bello semplice, e un'altra spero l’anno prossimo in un palazzo antico. Infine un evento a Milano proprio con Peppe, che mi ha inserita in un progetto di cui non so nulla, perché se ne sta occupando lui, e per me va benissimo, perché mi fido».
La pittura è vita, ma da sentimentale qual è, pur vivendo con gioia le richieste di una tela, non riesce a vendere a tutti. «Non a chiunque. Ho bisogno di conoscere le persone che guardano i miei quadri, di guardarle negli occhi, di sapere veramente cosa pensano e se hanno provato delle emozioni. Quando mi dicono che attraverso i miei colori riescono a sentire un paesaggio mi rendono felice».
Per dare vita ai suoi sentimenti usa il blu intenso del mare, l'azzurro mistico del cielo, l'oro brillante del sole, perché l'arte coglie la bellezza nelle sfumature dell'esistenza.
Da imprenditrice nel campo dell'abbigliamento e della moda ha scelto le tele dove, attraverso i colori che fissa con le dita, scarica quelle sensazioni che le consentono di rivelare la profondità dell'anima, e ha un motto, che ripete ai suoi bambini: testa (mente) cuore, dita.
Senza alcun filtro che possa interferire tra i suoi simboli, le sue onde, i suoi messaggi. Proprio perché per Dama dipingere è come amare.
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