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Lo Zen 2 di Palermo tra gabbie, abusi e abbandono: esiste un futuro per il quartiere?

L'associazione di comitati civici di Palermo realizza un video, breve e senza fronzoli, che ci porta tutti per le strade dimenticate dello Zen 2: forse dovremmo rifletterci

Balarm
La redazione
  • 25 giugno 2018

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"Come si fa a dimenticare lo Zen 2?" L'associazione di Comitati Civici di Palermo ha diffuso un video girato al quartiere Zen 2 di Palermo sui suoi canali social e su Youtube e lo ha titolato proprio così.

E scrivono: "È un quartiere che sembra il set di un film sui peggiori stereotipi di Palermo, tirato in ballo dai nostri amministratori nelle campagne elettorali, durante le quali i progetti di risanamento sembrano cosa fatta. Invece eccolo qui lo Zen 2, in tutta la sua cruda realtà».

«Via Pensabene - scrivono ancora - con i cassonetti stracolmi ed i marciapiedi trasformati in discariche. Materassi ovunque e gabbie per i cani (da combattimento?) costruite proprio sui marciapiedi e mimetizzate fra i rifiuti. Inutili le segnalazioni, nessuno interviene in questa terra di nessuno. Un mondo a parte, proprio come la via San Nicola, dove le ramaglie occupano la sede stradale, insieme ai mobili e ai copertoni abbandonati senza controllo alcuno».
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«Terra disgraziata come la via Rocky Marciano - concludono - che annega fra spazzatura bruciata, eternit e sfabbricidi di ogni genere. Veleni che inquinano un lembo di questa nostra città che vorrebbe vantarsi del titolo più bello che ci sia, quello della capitale della normalità. Ma questo è un traguardo troppo ambizioso».

L'ssociazione svolge la sua attività al servizio dei cittadini segnalando queste e tante altre situazioni che inficiano la qualità della vita di tutti.

I comitati civici quindi agiscono per sollecitare interventi da parte dei responsabili ricorrendo, nei casi più gravi, agli strumenti previsti dalla legge per indurli a prendere i provvedimenti necessari e a rimuovere situazioni di pericolo.

I loro obiettivi si possono sintetizzare in due parole: rispetto della legalità e lotta al degrado, perché solo così la nostra città potrà definirsi finalmente "normale".
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