A.A.A. cercasi squalo nelle acque del porto di Palermo
Un uomo si è tolto la vita a Palermo gettandosi nelle acque del porto di Palermo. Le operazioni di recupero sono state rallentate dalla presenza di uno squalo
Si è tolto la vita gettandosi in acqua, sperando forse che i pensieri che hanno sospinto questo gesto estremo naufragassero e si disperdessero nel mare della sua città. “Corpo in mare”, l'allarme che ha mobilitato carabinieri, polizia e sommozzatori dei vigili del fuoco per recuperare il cadavere. Una prassi normale quando si tratta di omicidio o suicidio, se non fosse che la presenza di un pesce lungo due metri nelle acque interne alla Cala ha ritardato il recupero. A segnalarlo il personale Snav Sardegna che nelle prime ore dell'alba stava rientrando in porto.
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Ad avvertire le forze dell'ordine è stata proprio la madre del giovane 37enne messa in allerta da un bigliettino ritrovato nella sua abitazione, “Mamma ti chiedo scusa, se puoi perdonami”. Da lì il via alle operazioni di recupero, quasi subito stoppate per pericolo di uno squalo. Una tragedia nella tragedia. Perché la fantomatica presenza del re dei mari nelle acque palermitane ha subito disseminato panico tra le persone e gli "addetti ai lavori". I sommozzatori, infatti, sono rimasti per ben due ore fermi sulla banchina della cala, in attesa di poter procedere al recupero dell'uomo che si è tolto la vita.
Il cadavere è poi stato recuperato con un intervento effettuato in piena sicurezza proprio nei pressi del porticciolo di fronte la zona antistante lo Yacht club. E lo squalo? Alcuni uomini del personale a bordo, che ha dato il via all'operazione con la loro segnalazione, hanno scattato alcune fotografie non appena la nave si è ritrovata ormeggiata al molo. La capitaneria di porto ha messo al vaglio le immagini per appurare se di fatto si è trattato di uno squalo.
Dai primi accertamenti, volti a stabilire tipo di pesce e pericolosità dello stesso, sembra si tratti di una verdesca di circa 2 metri, non pericolosa per l'uomo. Il cosidetto prionace glauca, è un animale appartenente alla specie dello squalo, abita generalmente acque profonde e temperate, spesso si muove in banchi e, cosa più importante, si nutre di pesci e calamari, disdegnando la carne umana. Se dalla fotografia si riconoscesse questo tipo di squalo, allora sì che l'estate palermitana non sarà minacciata.
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Ad avvertire le forze dell'ordine è stata proprio la madre del giovane 37enne messa in allerta da un bigliettino ritrovato nella sua abitazione, “Mamma ti chiedo scusa, se puoi perdonami”. Da lì il via alle operazioni di recupero, quasi subito stoppate per pericolo di uno squalo. Una tragedia nella tragedia. Perché la fantomatica presenza del re dei mari nelle acque palermitane ha subito disseminato panico tra le persone e gli "addetti ai lavori". I sommozzatori, infatti, sono rimasti per ben due ore fermi sulla banchina della cala, in attesa di poter procedere al recupero dell'uomo che si è tolto la vita.
Il cadavere è poi stato recuperato con un intervento effettuato in piena sicurezza proprio nei pressi del porticciolo di fronte la zona antistante lo Yacht club. E lo squalo? Alcuni uomini del personale a bordo, che ha dato il via all'operazione con la loro segnalazione, hanno scattato alcune fotografie non appena la nave si è ritrovata ormeggiata al molo. La capitaneria di porto ha messo al vaglio le immagini per appurare se di fatto si è trattato di uno squalo.
Dai primi accertamenti, volti a stabilire tipo di pesce e pericolosità dello stesso, sembra si tratti di una verdesca di circa 2 metri, non pericolosa per l'uomo. Il cosidetto prionace glauca, è un animale appartenente alla specie dello squalo, abita generalmente acque profonde e temperate, spesso si muove in banchi e, cosa più importante, si nutre di pesci e calamari, disdegnando la carne umana. Se dalla fotografia si riconoscesse questo tipo di squalo, allora sì che l'estate palermitana non sarà minacciata.
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