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A “Malgiocondo” il libro è servito

  • 4 giugno 2005

Si chiama "Malgiocondo" ed è la prima “risto-reria” (ristorante-libreria) del Sud Italia. Una novità che già dalla sua inaugurazione, il primo giugno scorso, promette sensazioni e fascino nelle calienti notti di Palermo. La facciata ottocentesca di Palazzo Lo Bue di Lemos, che s’affaccia su via Francesco Guardione 88, non deve ingannare con il suo grande lanternone in ferro lavorato, perché il viaggio nel mondo “slow life” è un puzzle di effetti, che inizia non appena si varca la soglia del grande arco, dagli interni colori pastello, e si guarda alla fontanella che immette al cortiletto dai profumi citronella, gelsomino e mentuccia, vagheggiante ricordi moreschi.

Uno spazio che rilassa l’occhio, ma che ristora anche la mente; un’atmosfera che induce al “solacium federiciano” – ambiente di riposo, meditazione e produzione letteraria e poetica - da vivere anche in ore diverse dal tramonto, magari sorseggiando la caffetteria e la cantina, avendo con sé l’ultimo romanzo o un quotidiano in lingua straniera. Il viaggio però non si esaurisce a tutto questo, perché da una stretta scaletta maiolicata, con un corrimano in linea al palazzo signorile, gli ospiti vengono ‘iniziati’ al piano superiore interno e qui tornano, tra gli scaffali del risto-book, il Gattopardo, Pirandello (Malgiocondo, infatti, è il personaggio di un racconto del nobel girgentano), ma anche altri cosmopoliti letterati come Kafka, Thomas Mann e i russi e gli americani nonché le nuove generazioni di scrittori.

«Cultura e identità come ricetta per vivere “slow”», così Alessandra e Paola Notarbartolo e Giuseppe D’Armetta – i padroni di casa – hanno voluto sottolineare l’elemento distintivo di "Malgiocondo", un ambiente che guarda alle radici islamiche ma con un passaporto da cittadini del mondo; dove vivere, respirare, leggere sono un tutt’uno destinato a far crescere l’amore per i grandi libri e per il buon gusto nelle piccole cose quotidiane.

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