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Altavilla: da "fortezza" mafiosa a centro culturale

Da piccola fortezza sul mare, dalle linee dure e squadrate, a centro aggregativo: la villa, confiscata alla mafia, era stata affidata al Consorzio Ulisse

  • 19 luglio 2012

Da piccola fortezza sul mare, dalle linee dure e squadrate, a centro aggregativo multiculturale e multidisciplinare, dedicato soprattutto ai giovani. La villa, per anni abitazione di Salvatore Geraci, imprenditore affiliato alla famiglia mafiosa di Bagheria ucciso nel 2004 per questioni interne all'organizzazione, si affaccia a strapiombo sul mare di Altavilla ed è stata confiscata e affidata nel 2012 alla cooperativa sociale "Consorzio Ulisse".

Il progetto di riqualificazione, realizzato dal Consorzio in collaborazione con Legacoop e Confcooperative, ha il nome di "Cambio rotta": l'inaugurazione della struttura è prevista per venerdì 20 luglio alle 17.30. Dopo la visita del bene, alle 19 sarà osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime di via D'Amelio: il giudice Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

«Con questa inaugurazione - ha dichiarato il presidente del Consorzio Ulisse, Davide Ganci - daremo il via ad un’intensa stagione di animazione articolata in eventi culturali e attività sociali che durerà fino alla fine dell’estate 2012». All'iniziativa ha aderito anche l'associazione Addio Pizzo e saranno presenti Umberto Postiglione, prefetto di Palermo e Giuseppe Caruso, direttore dell'Agenzia nazionale dei beni confiscati.

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