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Antonio Il Verso: madrigali siciliani

  • 30 aprile 2005

Ci sono nomi che difficilmente suonano familiari anche al pubblico più scaltrito delle nostre sale da concerto: Cipriano de Rore, Paolo Caracciolo, Giandomenico Martoretta, tanto per fare un esempio, non sono certo in cima alla lista di chi, pur con regolarità, si reca ai concerti di musica antica. E se figure come quelle di Sigismondo d’India e Giulio Caccini richiamano forse ricordi e suoni, il pubblico palermitano non ignora senz’altro il nome di Antonio il Verso, se non altro per l’Associazione per la Musica Antica che gli è intitolata e che mercoledì 4 maggio, alle 21.15, a Palazzo Chiaramonte presenterà un repertorio variegatissimo della produzione madrigalistica tra ’500 e ’600.

Palazzo Chiaramonte, sede del Rettorato nel capoluogo siculo, ospiterà infatti anche il prossimo concerto che vedrà schierato un ensemble al servizio della musica antica: i soprani Picci Ferrari e Paolo Lopez, il contralto Fortunata Prinzivalli, il tenore Giovanni Caccamo e il basso Fabio Midolo saranno accompagnati da Silvio Natoli alla viola da gamba e al liuto e da Basilio Timpanaro al clavicembalo. Il repertorio comprende madrigali di autori per lo più siciliani, per patria o per adozione, di quel periodo, tra ‘500 e ‘600 che siamo soliti definire con l’etichetta sbrigativa (e tutt’altro che estensibile all’intera penisola) di controriforma, momento in cui il madrigale assume la sua forma “classica”. Ascolteremo, cioè, composizioni brevi, prevalentemente aristocratiche per committenza, spesso arricchite da forme popolari contigue, a carattere amoroso e celebrativo, di virtù e di bellezza. La forma madrigalistica, che risente senz’altro dell’influsso del petrarchismo in letteratura, quindi di una “lingua” ricercata e preziosa, si avvale di mezzi espressivi simili a quelli della coeva musica religiosa, dal canone (una sorta di rincorsa delle voci, che intonano la stessa linea melodica, l’una dopo l’altra, provocando un estatico senso di ascesi e di leggerezza) all’omoritmia (il sovrapporsi esatto di diverse linee melodiche).

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Re del madrigale italiano è Claudio Monteverdi, di cui mercoledì 4 maggio potremo ascoltare “Lasciatemi morire”, che presenta un tema, il desiderio della morte che, normalmente associato a un amore infelice, è caratteristico dei lamenti barocchi (non a caso, ripreso fino al parossismo per tutto il ‘600 e il ‘700). Meno noto, ma non per questo ininfluente, il romano Giulio Caccini, di cui ci viene proposto “Sfogava con le stelle”: anch’egli in realtà non siciliano, lo ricordiamo quale autore, con Jacopo Peri, dell’“Euridice” su testo di Rinuccini, vero e proprio atto di nascita del genere operistico. Ma ascolteremo anche due autori stranieri: “Ancor che col partire” di Cipriano de Rore (Ronse, Fiandre, ca. 1516 - Parma, 1565) e “Il bianco e dolce cigno” Jacques Arcadelt (? Liegi, ca. 1504 – Parigi, 1568). Quindi, ecco il corpus degli autori siciliani, o impegnati in Sicilia, che incanterà il pubblico di Palazzo Chiaramente: Paolo Caracciolo (Nicosia, ca. 1560; ?) con “Ancor che gran dolore”, Antonio il Verso (Piazza, ca. 1560 – Palermo, 1621) con “Il nodo che m’allaccia” e “Lasciatemi morire”, Giandomenico Martoretta (Mileto, Calabria, XVI secolo), poi Pietro Maria Marsalo e Filippo Muscari, entrambi attivi a Messina tra l’inizio e la fine del XVII secolo, rispettivamente con “Sfogava con le stelle” e “Occhi, stativi attenti”; poi ancora Giuseppe Palazzotto Tagliavia (Castelvetrano, ca. 1587 - ? Palermo, ante 1-XII-1653) con “Andiamme a premer latte” e Sigismondo d’India (Palermo, ca. 1582 – ? Modena, 1629) con un altro “Andianne a premer latte”, “Piangono al pianger mio” e “Dove potrò mai gir”; i brani madrigalistici saranno inframmezzati da tre interludi di Bernardo Storace:“Toccata e canzone”, “Romanesca” e “Capriccio sopra Ruggiero”.

Biglietti 8 / 6 euro, acquistabili direttamente a Palazzo Chiaramente (piazza Marina 60) o in prevendita presso il Box Office di RicordiMediaStores (in via Cavour a Palermo). Per informazioni rivolgersi a Antonio il Verso, tel. 091.6168373, o scrivere a info@antonioilverso.it.

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