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“Attraversa/o i suoni” del nostro tempo

Lelio Giannetto: si cerca di rendere attuale e vivo ciò che può essere contemporaneo al nostro tempo

  • 5 novembre 2004

Giunta alla sua quarta edizione, la rassegna “La musica attraversa/o i suoni” in programma a Palermo dal 10 novembre al 22 dicembre fra i Cantieri Culturali alla Zisa e l’Auditorium Universitario San Saverio, non potrebbe venir definita meglio che con le parole del suo ideatore e curatore, il contrabbassista e compositore Lelio Giannetto: l’intento è quello di «riferirci, ove occorra, a forme tradizionali di cultura e di espressione sonora, considerando al contempo ciò che tradizione potrà essere domani. Si cerca di rendere attuale e vivo ciò che può essere contemporaneo al nostro tempo, ma anche proiettato al futuro o visto talvolta come recupero della Storia». E allora la rassegna quest’anno viene affiancata da un ciclo di incontri-conferenze-interviste cui mediatore-relatore-conduttore sarà l’insigne giornalista Gigi Razete, appassionato ed attento osservatore ed ascoltatore dei generi musicali più moderni e d’avanguardia, il quale giorno 10 novembre alle ore 19.30 presso lo “Spazio Nuovo” dei Cantieri culturali alla Zisa (via Paolo Gili 4, Palermo) aprirà l’intera programmazione con una conferenza dal titolo “Com’è musicale l’uomo?”, seguita alle 21 dallo spettacolo “Onda Mediterranea. Un mare di suoni”, che, ad opera del Curva Minore Ensemble (Stefano Zorzanello, Matilde Politi, Francesco Calandrino, José Mobilia, Sandro Librio, Pino Guarrella, Lelio Giannetto) attraverserà le tradizioni musicali orali di paesi prospicienti il Mar Mediterraneo (Turchia, Grecia, Balcani, la cultura Klezmer e della Sicilia), mettendole insieme, contaminandole ed arricchendosi di una diversità qui intesa come risorsa. Razete nei vari incontri intervisterà Marco Cappelli, Kato Hideki e Christine Bard (6/12), Francesco Calandrino e Jim Pugliese (7/12), Mario Crispi (15/12), Dario Buccino (22/12), per portare questi particolari artisti più vicino al loro pubblico ed agli appassionati di musica tutti, così da scoprire in maniera discreta la loro personalità e ancor di più la loro filosofia musicale.

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Sotto l’aspetto prettamente musicale, con sede per tutti i concerti all’Auditorium del Pensionato S. Saverio (via Di Cristina 39 Palermo), il 17 novembre suoneranno per la prima volta in Sicilia Tristan Honsinger (violoncellista già a fiano di Steve Lacy, Cecil Taylor, Evan Parker, Derek Bailey, Louis Moholo, Barre Phillips, Anthony Braxton) e Fabrizio Puglisi (pianista ed eclettico “soggettista” collaboratore di Sean Bergin, Han Bennink, Ernst Reijseger, Rob Armus, Ernst Glerum, Ab Baars, nonché Enrico Rava, Lester Bowie, Don Moye, Kenny Wheeler, Steve Lacy, Louis Sclavis, Butch Morris, Michel Godard, Yves Robert), i quali, sotto il titolo “Una musica volante”, daranno prova della loro capacità improvvisativa, attraverso proprie composizioni originali ed estemporanee. Quindi dal 27 al 30 novembre si svolgeranno i semirari condotti dal chitarrista marsigliese Jean-Marc Montera, il quale giorno 1 dicembre permetterà agli allievi del corso di inserirsi nel suo spettacolo “Open”, un lavoro su più dimensioni che, attraverso le più svariate forme d’espressione artistica, estrinseca un linguaggio scevro dalle retoriche emozionali, per assumere lontano dalla dialettica forma/contenuto, lucidità di senso nella sua essenziale naturalezza.

Il 6 dicembre alle 22, sotto la didascalia “Sicilia meets Down Town New York Scene”, approfondito dalla consueta conferenza-intervista di Razete con i protagonisti partirà un mini ciclo di due giorni incentrato sull’approfondimento della musica della cosiddetta Down Town New York Scene, in cui Marco Cappelli, Kato Hideki e Christine Bard presenteranno in prima esecuzione siciliana lo spettacolo “Extreme Guitar Project”, «fotografia di una realtà musicale rappresentativa di tanti aspetti della musica contemporanea attraverso la commissione di brani per un concetto allargato ed estremo di chitarra, ma anche per la possibilità di sperimentare una scrittura mista, suscettibile di esprimersi sia strutturandosi rigorosamente che liberandosi in modelli aleatori ed informali con ampio uso di improvvisazione» (seguiranno musiche di altri autori contemporanei). Giorno 7 dicembre, sempre all’insegna della Down Town New York Scene, doppio concerto con Francesco Calandrino e Jim Pugliese, impegnati rispettivamente in “Oper’azione Nafta” (ore 21), con Francesco Calandrino, Piero La Rocca e Marco Calandrino, «una metafora della combustione, in cui tutto quel che finora abbiamo ascoltato, è reso compresso e poi bruciato, in cui la linea referenziale può attingere dalle più odierne [e non] sonorità rock [e non], in cui i punti chiave sono di certo hard-rock (da cui proveniamo filologicamente), jungle, noise-rock, funky, unfusion, unwave, radicalmetateatro, unartrock, electroacustic, unjaz, freeform, con una spiccata procombenza verso il massimalismo in fase compositivo/improvvisativa e quindi nel suono globale del trio: una sfacciata tendenza al caos»; e “Phase III” (ore 22), con Jim Pugliese, Christine Bard, Kato Hideki, Michael Attias e Marco Cappelli, per una musica composta da Pugliese appositamente per questa band e che riflette la sua incessante ricerca nel combinare pratiche musicali differenti, tese concepire e trattare il ritmo come un nuovo suono, senza tralasciare il senso del groove, tenendo conto altresì dei mutamenti della musica nella sua dimensione improvvisativa.

Il 15 dicembre sarà la volta di Mario Crispi (sezioni fiati degli Agricantus), che dopo l’incontro con Razete, porterà in scena (ore 21) il suo progetto musicale “Rosa di flauti”, concerto acustico per otto strumenti a fiato, la cui ideazione è frutto del desiderio di far percepire all’ascoltatore i timbri naturali di tali strumenti «cercando di rappresentare la bio-diversità sottoforma di campionario sonoro ed emozionale». Il risultato musicale è, oltre alla presentazione timbrica di ciascun strumento, anche l’interpretazione epidermica ed istintiva data delle composizioni di Mario Crispi. Per l’ultimo appuntamento, infine, giorno 22 dicembre alle 19.30, Dario Buccino si sottoporrà alle domande di Gigi Razete sul tema “L’avanguardia sa essere affettuosa?”, per poi proseguire alle 21 con il concerto “Ero già me”, dove l’originale compositore e regista sarà coadiuvato dal Laboratorio Aperto Fatti Sonori, nonché dalle suadenti movenze della danzatrice e coreografa Stefania Ammirata, per attestare che «non bisogna confondere l’attenzione metodologica per l’azione fisica con l’ossessione di esporre ad oltranza la fisicità dell’azione. Il carattere corporale dell’atto esecutivo può balzare in primo piano o precipitare, a profondità diverse e mobili, dentro il suono, per farne emergere, in entrambi i casi, l’essenziale risonanza affettiva». L’ingresso a tutti i concerti (23 eventi, incontri teorici preliminari, altre agevolazioni) costa 60 euro e comprende la tessera ordinaria (incluso iscrizione sociale 10 euro), 35 euro per la tessera agevolata (età inferiore ai 30/superiore ai 65 anni, incluso iscrizione sociale 10 euro), mentre il costo per ogni singolo concerto è 7 euro + 10 di iscrizione sociale.

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