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"Aylan 1": una zattera della salvezza nel mare di Licata

Al largo delle coste di Licata, lo Zentrum Fur Politische Schonheit ha installato l’innovativa piattaforma "Aylan 1" per il primo soccorso ai migranti

Balarm
La redazione
  • 12 ottobre 2015

L’innovazione tedesca non smette mai di sorprendere e ciò che è stato progettato è già sbarcato nelle acque agrigentine: si tratta di “Aylan 1”, una piattaforma della salvezza, battezzata così proprio in memoria del piccolo siriano morto proprio in quelle acque che ha lasciato attonito il mondo intero.

“Aylan 1” è una piattaforma galleggiante di primo soccorso progettata per i milioni di migranti che odiernamente sbarcano nelle coste siciliane. Un punto di approdo, un primo abbraccio sicuro.

Grande sei metri per sei, la piattaforma è provvista di un albero maestro, due ancore, delle provviste alimentari e soprattutto di un apparecchio telefonico alimentato da un pannello fotovoltaico pronto per chiamare i soccorsi.

Una rappresentanza del collettivo tedesco Zentrum Fur Politische Schonheit- letteralmente centro per la bellezza politica- ha installato la zattera, all’alba della domenica, partendo dal porto di Licata per raggiungere il punto più favorevole delle acque agrigentine adatte all’istallazione.

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L’ambizioso progetto tedesco, prevede l’installazione di mille piattaforme per creare un corridoio umanitario nelle acque internazionali del Canale di Sicilia, luogo dove hanno perso la vita miliardi di migranti.

I fondi per la realizzazione della piattaforma sono stati raccolti tramite una campagna di crowdfunding che il collettivo ha lanciato sul web, riscuotendo parecchio successo, infatti, sono stati raccolti venti mila euro.

Ma lo Zentrum Fur Politishe Schonheit, punta in alto con il progetto del ponte "Jean Monnet", una gigantesca infrastruttura per collegare Agrigento e la costa tunisina, dal costo di duecento trenta miliardi. Pochi giorni fa lo Zentrum ha diffuso sul web un video di provocazione creativa diventato subito virale.

Il video, che prende il nome di "Die Brucke" (ovvero il ponte) sottolinea come il ponte in questione risolverebbe le emergenze e metterebbe fine alle stragi in mare. Non potendo realizzare un progetto tanto ambizioso, i giovani del collettivo hanno dato vita alla zattera.

Una provocazione giovane e creativa, che vuole invitare il mondo a muoversi, a non può restare più soltanto a guardare. Lo Zentrum lo sta già facendo.

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