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Baskaren e Sottocosto: Palermo-Kingston andata e ritorno

  • 31 maggio 2005

C’è stato un periodo, circa due o tre anni fa, in cui l’Italia sembrava una succursale di Kingston e molti gruppi, forti di alcuni singoli particolarmente azzeccati, salivano alla ribalta mediatica con grande risonanza in tutta la penisola. Sull’onda dell’ennesimo revival ska-reggae, anche un paio di band palermitane ebbero l’onore di finire tra le pagine di prestigiose riviste specializzate nazionali. Ci si potrebbe chiedere cos’è che rende i ritmi in levare giamaicani tanto popolari, da sempre, in Italia (e in altri paesi mediterranei come la Spagna). Sarà il clima. Ma, antropologia a parte, anche a Palermo l’amore per reggae, ska e loro derivati non sembra tramontare. I Baskaren, nel loro demo prodotto per il Mei (il Meeting delle etichette indipendenti) 2004, propongono tre tracce di rocksteady solare, l’ideale, si direbbe, da ascoltare durante un’afosa e allegra scampagnata estiva. “Nuvola”, col sax tenore di Claudio Terzo in evidenza a disegnare la melodia, è un rilassato inno all’amore nel contesto di un paesaggio meraviglioso. Il ritmo accelera leggermente nel secondo pezzo, Intro, una ripresa di “An American in Paris” di George Gershwin in chiave giamaicana, con tanto di talk over nel mezzo del brano. L’ultima traccia, invece, è una canzone in inglese, “King of Madagaskar”, dedicata all’ex bassista del gruppo, Stefano.

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I Baskaren sembrano esattamente sapere qual è il loro obbiettivo e come realizzarlo. Dai brani del promo emergono innanzitutto la passione per il genere e il divertimento che si prova a suonarlo. Dai testi non traspare alcuna traccia di quell’impegno che invece è presente in molte produzioni analoghe, mentre l’attività dal vivo dei Baskaren è sempre intensa. Il gruppo, che raramente manca le principali rassegne dedicate ai gruppi locali, come spesso si fa in questi casi, consolida dal vivo il proprio seguito. Si tratta ora di capire se la direzione intrapresa verrà confermata dalle prove successive, anche perché tre soli brani non sono sufficienti per una valutazione più compiuta. Stesso discorso per i Sottocosto, anche loro produttori di un demo il Mei 2004. Il disco contiene due pezzi ska, secondo stilemi ampiamente codificati e che in passato si sono rivelati autentiche chiavi del successo: ritmi serrati, un’imponente sezione fiati (sax contralto e tenore, trombone, tromba) a cui spetta il compito di creare riff di facile presa, testi scanzonati così come l’immagine, anni luce distante dall’impeccabile look mod dei Baskaren, come ben documentato dalla divertente “Son storie vere”, che dà anche il titolo al promo. L’altro pezzo, “Tempo perso”, è stata invece inserita, con “Nuvola” dei Baskaren, nel primo volume di “Balarm Rock”, la compilation che raccoglie molti tra i migliori gruppi siciliani.

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