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“Cutting Bridges”, chitarrismi d’autore

  • 2 gennaio 2005

Artista: Giacomo Castellano
Titolo: “Cutting Bridges”
Anno: 2004
Etichetta: Music Academy Records

Rock, country, funk, persino jazz ed hip hop aleggiavano nella stanza di Giacomo Castellano tra scrivania, letto e finestra, e lui, con precisione e metodo, ha saputo catturare queste idee, conservarle nel suo hard disk, svilupparle nel corso degli anni con zelo e pazienza. Così –collaborato da un gruppo di musicisti-amici riuniti per l’occasione – nasce “Cutting Bridges”, il primo cd da solista di uno dei chitarristi italiani più richiesti del momento. Un lavoro ricco e piacevole, una carrellata di generi e stili, emozioni e fantasie sospese nel tempo (i primi brani risalgono a più di dieci anni fa) e nello spazio (Castellano vive e suona tra l’Italia e la Spagna e proprio nei suoi home-studio di Firenze e Madrid ha registrato il materiale di questo disco).

Da buon chitarrista, Castellano privilegia un sound carico di effetti e distorsioni e lo propone egregiamente in diverse tracce (“Gaztambide”, “L. F. L.”, “Ariete”, con un ottimo Paolo Valli alla batteria) ma ha anche voglia di lasciare spazio a generi differenti, così compaiono echi di pop internazionale (“The dream laying on my bed”, splendida per voce ed interpretazione Rossella Ruini), rap ( “Music part one” con l’intervento di Dre Love), reminiscenze anni ’80 (“Big as a key”) e trovate assolutamente sperimentali, dove il Nostro lancia chitarra e programmazioni in un inseguirsi incontrollato, in cui appare sempre più vicina un’improvvisa collisione (“Cutting bridges 1”). Niente affatto di secondo ordine le ballate strumentali, molto godibili, come “Music part two”, “Garbage” (Santana docet), “Little Elves”.

Potreste pensare che questo disco sia tutto qui, in realtà ci sono mille sfaccettature da lasciar decodificare alle proprie orecchie, interessanti parti di bassi, batterie, piani elettrici ed Hammond da gustare personalmente, mille suoni da scoprire in autostrada o in casa propria, giusto tra scrivania, letto e finestra, nell’esatta atmosfera in cui sono stati concepiti… (www.giacomocastellano.it)

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