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Desirée Rancatore, il soprano "Gilda" torna a Palermo

Desirée Rancatore, soprano palermitano, torna al teatro Massimo nel ruolo di Gilda di "Rigoletto", a calcare le scene di un palco che ha da sempre nel cuore

Balarm
La redazione
  • 2 maggio 2013

Desirée Rancatore, soprano palermitano, diventa Gilda per il "Rigoletto" al teatro Massimo di Palermo (la prima va in scena venerdì 3 maggio alle ore 20.30 e si replica allo stesso orario il giorno seguente; si protrae domenica 5 alle 17.30 e da martedì 7 a giovedì 9 alle 18.30). Interprete apprezzata, si conferma come una delle migliori voci liriche italiane del momento: un ritorno nella sua città, di fronte al suo pubblico, tra tanti ricordi.

Torni a Palermo dopo quasi un anno: come vivi ogni rientro?
Tornare a Palermo, che è la mia città, dopo quasi un anno e dopo essere stata molto in giro, è sempre un'immensa festa: i miei genitori hanno lavorato per molti anni al teatro Massimo, un palcoscenico a cui sono legata da tanti ricordi.

Come ti sei avvicinata al mondo della lirica?
Mia madre ha fatto parte del coro del Massimo, così come mio padre: il mondo della lirica e dell'opera è stato la mia culla e ho deciso che avrei continuato a farne parte all'età di 14 anni. Ho studiato violino al conservatorio e mi sono ulteriormente avvicinata al mondo del canto grazie ad una materia complementare, "canto corale".

C'è un'interpretazione che ti è rimasta nel cuore?
Sono tante, non ce n'è una soltanto in particolare: tutti i debutti, tutte le esibizioni che ho vissuto con una grande partecipazione sentimentale. Sicuramente La Traviata è stata per me una grande scoperta, un grande amore.

La lirica viene considerata un genere "poco giovane" o comunque troppo di nicchia: in che modo si potrebbe renderla più accessibile?
Nonostante i luoghi comuni, la lirica non è vecchia, ma è invece un genere che coinvolge tanti giovani artisti; sicuramente si tratta di una musica di nicchia, di approccio non semplice. I mass media non aiutano la sua diffusione, fondamentalmente perché non propongono cultura, né promuovono l'idea che sia giusto specializzarsi, studiare, come se non servisse alcuna preparazione. Sono tante le iniziative dei teatri, che coinvolgono scuole e giovanissimi: sicuramente questo è un modo molto efficace per avvicinare le nuove generazioni.

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