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dEUS e Wilco, l’anima “indipendente” di Kals’Art

  • 29 agosto 2005

La grande musica alternativa sbarca nuovamente a Palermo in occasione del "Kals’art Overground", coi concerti gratuiti in piazza Magione di dEUS e Midaircondo (il 3 settembre), Wilco e Welma (il 4 settembre). Dopo i fasti degli ultimi due anni, durante i quali la città ha potuto ospitare campioni dell’indie mondiale come i Blonde Redhead, gruppi storici come i Wire e giovani leve votate al successo come i Kings of Convenience, giusto per fare qualche nome, il settembre musicale palermitano si preannuncia coi botti per la qualità delle proposte. Inizieranno il 3 settembre i dEUS, il più grande gruppo belga di sempre, autore di pietre miliari del rock alternativo europeo negli anni Novanta come “Worst Case Scenario” e “In a Bar, Under the Sea”. Per il gruppo di Tom Barman sarà un’occasione per presentare al pubblico italiano in anteprima il nuovo disco, “Pocket Revolution”, in uscita il 12 settembre, nell’unica data sulla penisola in attesa di una mini tournée di tre concerti prevista per fine novembre.

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Il gruppo belga non dividerà più il palco con i Mouse on Mars, duo tedesco di Colonia, che per gravi motivi familiari di uno degli elementi del gruppo ha annullato la data di Palermo. Al loro posto ci sarà il trio Midaircondo, un'esplosioine di beat e voci eteree che si fondono con i suoni elettronici e gli strumenti acustici. Il trio, tutto al femminile, si è formato nel 2002 a Gothenburg in Svezia. Un altro gruppo elettronico con influenze psichedeliche, il trio svizzero dei Welma, affiancherà invece i Wilco nella serata del 4 settembre. Quest’ultimo si preannuncia come un vero evento. Il gruppo di Jeff Tweedy è infatti reduce dal successo di “A Ghost is Born”, che l’anno scorso ha raggiunto la Top Ten delle classifiche di Billboard. Nati dalle ceneri degli Uncle Tupelo e considerati i portabandiera del cosiddetto “alternative country”, i Wilco sono un gruppo amatissimo anche dalla critica (grazie soprattutto al già citato ultimo album e al suo predecessore, “Yankee Hotel Foxtrot”), e capace di toccare vette altissime di poesia, come nel lancinante assolo di chitarra di “At Least That’s What You Said”.

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