Emigrazione: siciliani al terzo posto nella fuga dall'Italia

Ci sono foto di repertorio che tutti abbiamo visto almeno una volta: sono le immagini sbiadite degli emigranti italiani partiti alla volta dell'America, tra la fine del XIX secolo e gli anni Trenta del XX, con pochi bagagli e tante speranze.

Stiamo parlando di un'epoca lontana, ma di tematiche più che attuali, che tornano a proporsi come fenomeni contemporanei. In piena crisi economica si ripropone il trend della fuga dall'Italia, con un boom di partenze nel corso del 2012 e un aumento del 30 percento rispetto ai dodici mesi del 2011.

La Sicilia si piazza al terzo posto nella classifica delle regioni italiane che alimentano l'emigrazione: nel 2012 ben 7.003 siciliani hanno trasferito la propria residenza all'estero, preceduti da 6.134 piemontesi e 7.456 veneti, che conquistano il primato.

I dati provengono dall'Anagrafe della popolazione italiana residente all'estero: in generale, i cittadini emigranti dal Belpaese sono passati dai 60.635 del 2011 ai 78.941 del 2012; in maggioranza si tratta di uomini. Interessante sottolineare come siano aumentati del 28,3 percento i rappresentanti della fascia di età che va dai 20 ai 40 anni: si tratta di un range ampio, che fotografa perfettamente quella parte di popolazione che più soffre all'interno del mercato del lavoro.

Mancanza di un'occupazione e di prospettive, ma non solo: molti scelgono di andare via perché impegnati in un'attività precaria, sottopagata,o che comunque non è in grado di garantire alcun genere di sbocco professionale. L'Europa è al primo posto delle destinazioni: la Germania è la preferita (scelta da 10.520 italiani), seconda Svizzera e terza Gran Bretagna. Seguono America Meridionale, America Settentrionale e Centrale, Asia, Africa e Oceania.