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Ernesto Maria Ponte: va in scena con “Al buio”

L’individuo vede crollare tutte le sue certezze, e l’elettricità diventa metafora del consumismo di oggi: ecco il tema dell'ultimo spettacolo di Ponte

  • 14 ottobre 2010

Cosa succederebbe se, in una società come la nostra, dominata dalla tecnologia, andasse via la luce? È quello che prova ad immaginare Ernesto Maria Ponte nel suo monologo, “Al buio”, in scena al Ccp Agricantus (via Nicolò Garzilli 89, Palermo) dal 15 ottobre fino al 14 novembre tutti i venerdì, sabato e domenica alle 21.30. Scritto a quattro mani con Salvo Rinaudo, e accompagnato dalle musiche originali di Tony Greco, il monologo mette in evidenza l’uomo dei nostri tempi, accompagnato perennemente dalla tecnologia, che entra in crisi davanti allo spettro dell'assenza di corrente elettrica. L’individuo vede crollare tutte le sue certezze, e l’elettricità diventa metafora del consumismo di oggi.

Con la sua solita forza espressiva, l’irresistibile mimica facciale, Ernesto Maria Ponte recita un addio rivolto, con lacerante sarcasmo, agli accessori di ogni tipo, concepiti per semplificare la vita di tutti i giorni, ma che ormai condizionano sempre più i gesti quotidiani, fino ad asservire l'uomo al loro uso, e non viceversa. In questo modo viene fuori un'analisi impietosa e divertente degli atteggiamenti e delle abitudini di una società schiava della tecnologia, per riscoprire, alla fine, la genuinità delle cose vere, i sentimenti non condizionati dalle tastiere di un computer o di un telefonino. Ponte conclude il suo monologo con un interrogativo: sarebbe meglio rimanere immersi nel consumismo o starsene al buio?

Il costo dei biglietti è di 15 euro per l'intero, 13 per soci CRAL, Ideanet, Diamond Card, Inprimafila, mentre si 10 per studenti, over 60 e residenti nella provincia. A questi si aggiunge 1 euro di prevendita. È consigliata la prenotazione al numero 091.309636, ed è possibile acquistare i biglietti online dal sito www.agricantus.org.

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