ARTE E ARCHITETTURA
Gioppè Di Bella: l’emozione della geometria
Ma la particolarità della produzione di questo artista risiede nell’uso della doppia tela che lascia la possibilità di filettare, incidere il mezzo artistico richiamandosi ai "tagli" di Lucio Fontana. La tela infatti è ripiegata su se stessa, annodata e modellata dandoci ancora di più l’idea del movimento, grazie al gioco di ombre e di luci, in cui la geometria appare la nota dominante ma che è continuamente rielaborata. Grazie a differenti materiali tra cui il plexiglass (specchio) e l’acrilico su tela sagomata l’artista indaga sul concetto di bidimensionalità, per poi giungere in fine, nelle opere più recenti, ad una tridimensionalità che sfocia nella scultura in cui anche la sfera e non più soltanto il quadrato o il triangolo, viene ammessa a far parte della figuratività di Di Bella. Scrive infatti Marcello Palminteri in una nota critica in catalogo: "La particolarità di Di Bella risiede proprio nella concretizzazione di uno stile capace di elaborare un vasto repertorio, un vocabolario immaginifico il cui vigore formale e cromatico si agita in ogni composizione, non negando mai i lati emozionali del suo intervento".
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