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I tre punti col Vicenza avvicinano la festa

Quarantaduesima giornata, 15 maggio 2004, Palermo-Vicenza 3-0

  • 18 maggio 2004

La grande festa è sempre più vicina; la vittoria conquistata contro il Vicenza ha regalato al Palermo 3 punti pesantissimi. Ormai quasi nessuno riesce a contenere l’entusiasmo, ed è difficile per chiunque professare prudenza in una situazione in cui la formazione rosanero si trova al primo posto in classifica con ben 8 punti di vantaggio sul sesto posto e appena 4 partite da giocare. Tutta la tensione accumulata durante la passata settimana è stata scaricata dai 35.000 che, sabato sera, hanno invaso lo stadio Barbera, urlando e saltando ai 3 gol che hanno cancellato ansie e timori. Già, perché l’avvicinarsi di un momento così tanto atteso aveva cominciato a far salire pericolosamente la pressione arteriosa dei tifosi palermitani: la paura di un eventuale scivolone casalingo contro il Vicenza allenato dall’ex Inchini, derivava anche da tutta una serie di pesanti defezioni con le quali il mister Guidolin ha dovuto fare i conti nel preparare l’incontro. Il Palermo, infatti, ha dovuto rinunciare a 3 indiscussi pilastri del centrocampo, Mutarelli, Emanuele Filippini (entrambi squalificati) ed Eugenio Corini, quest’ultimo per un fastidioso infortunio muscolare che potrebbe tenerlo lontano dal campo per un paio di settimane.

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Sembrava davvero difficile sopperire a queste assenze senza ripercussioni, ed invece, chi ha potuto assistere al match non ha quasi avuto modo di accorgersi della differenza: una squadra forte deve poter disporre di una grande panchina…e quella del Palermo è formata da grandi uomini, come Daniele Di Donato, Soligo, Jeda e tanti altri. Il primo di questi, Dido, è letteralmente adorato dai tifosi rosanero; ha perso il posto da titolare dopo l’arrivo dei gemelli Filippini me, da grandissimo professionista, ha sempre accettato le scelte dell’allenatore e sabato, chiamato a sostituire Corini, ha disputato una partita praticamente perfetta, coronata da un gol davvero strepitoso. Ma andiamo con ordine: in uno stadio strapieno, colorato dalle bandiere e dalle coreografie dei tifosi, il Palermo ha cominciato la partita all’attacco, provando a scardinare subito la difesa dei veneti. Ed infatti, dopo appena 8 minuti di gioco, è Andrea Gasbarroni a sbloccare il risultato con uno splendido calcio di punizione che il portiere Sterchele non avrebbe mai potuto neutralizzare. La festa sugli spalti, dunque, comincia subito; il pubblico spinge e la squadra risponde alla grande realizzando il raddoppio: il gol è di Luca Toni, questa volta favorito da un fortunoso rimpallo che ha trasformato in gol una respinta dell’estremo difensore biancorosso. Dopo 25 minuti, dunque, il risultato è di 2-0 e la partita è virtualmente chiusa.

Nella ripresa, dopo un primo quarto d’ora di “stanca”, il Palermo ha ricominciato a pressare e sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Daniele Di Donato si coordina in modo perfetto e calcia a rete di prima intenzione un pallone che si insacca imparabilmente alla sinistra di Sterchele. E’ l’apoteosi, anche perché, nel frattempo, i risultati provenienti dai campi dove sono impegnate le dirette concorrenti sono più che favorevoli: la partita finisce con l’ormai consueto saluto della squadra nei confronti del pubblico che, uscendo dallo stadio, può finalmente cominciare a pensare al momento in cui anche la matematica darà ragione all’immensa voglia di Serie A che, da settimane, aleggia su tutta la città. Una sola nota stonata: l’ammonizione di Luca Toni (giunto a quota 26 reti) che verrà squalificato e non potrà giocare l’imminente derby contro il Messina…interrompendo, così, l’incredibile ruolino di 42 partite giocate consecutivamente. Ma, alla fine, poco importa, ormai il conto alla rovescia sta per scadere: -4!

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