ARTE E ARCHITETTURA

HomeNewsCulturaArte e architettura

Il Giardino inglese e “le statue ritrovate”

Le opere scultoree giacevano in un forte stato di degrado e abbandono, vittime dei danni procurati dagli agenti atmosferici e dai vari atti di vandalismo perpetrati negli anni.

  • 15 ottobre 2003

Il Giardino inglese di Palermo, la grande villa realizzata tra il 1850 e il 1853 su progetto dell’architetto Giovan Battista Basile lungo l’asse del viale della Libertà, è una delle poche oasi di verde della città, meta obbligata delle passeggiate di mamme e bambini. Per chi vorrà fare due passi in mezzo ai viali che, secondo la tradizione del giardino anglosassone (come evoca lo stesso nome della villa), assecondano senza le geometrie e le regolarità del giardino all’italiana, l’andamento spesso tortuoso e articolato dell’orografia del terreno, c’è una novità. Con un intervento di quattro mesi elaborato dai tecnici del settore Centro Storico del Comune e costato circa 111 mila euro, provenienti dai fondi per gli appalti banditi per la Conferenza Onu di Palermo del 2000, sono stati restaurati gli oltre trenta elementi scultorei sparsi lungo i sentieri. Si tratta di stele commemorative, mensole e colonne di tufo, gruppi scultorei, statue, busti in marmo e in bronzo dedicati a scrittori e personaggi storici illustri – da Mariano Stabile a Nino Bixio, da Edmondo De Amicis a Luigi Pirandello - realizzati tra fine Ottocento e primi Novecento da scultori siciliani come Mario Rutelli, Ettore Ximenes, Benedetto e Pasquale, Civiletti, Antonio Ugo, Domenico De Lisi. Si possono scorgere aggirandosi in mezzo alla ricca vegetazione della villa, agli alberi e alle essenze rare, che contribuiscono a fare del giardino un locus amenus, adornato di vasche ornamentali, serre, laghetti artificiali, grotte con conche in marmo e volute (XVII sec.), fontanelle in ghisa liberty, padiglioni arabeggianti, come il “Castello saraceno” di Ernesto Basile. Le opere scultoree giacevano in un forte stato di degrado e abbandono, vittime dei danni procurati dagli agenti atmosferici (infiltrazioni d’acqua, attacchi biologici di piante infestanti, croste nere, fessurazioni) e dai vari atti di vandalismo (menomazioni e scritte a vernice) perpetrati negli anni. Molti busti, tra cui quelli raffiguranti Nino Bixio e Benedetto Cairoli, sono stati ricollocati nei piedistalli originali, e ricomposti numerosi frammenti di statue, finora conservati nei depositi della Galleria d’Arte Moderna. È stata oggetto di pulitura e consolidamento anche la statua equestre bronzea di Giuseppe Garibaldi, opera di Vincenzo Ragusa (1891) con basamento ornato di bassorilievi bronzei di Rutelli, che troneggia al centro del parterre oggi intitolato a Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, situato al di là del viale della Libertà, che divide il Giardino inglese in due aree.
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÚ LETTI

Info sui cookie

Questo sito fa uso di cookie tecnici e di profilazione (info). Fai click su "Accetta" per dare il tuo consenso a tutti i cookie di profilazione, altrimenti vai su "Preferenze" per scegliere quali approvare. Clicca su "Continua senza accettare" per non prestare alcun consenso.