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Il no del Commissario. Impugnata la Finanziaria

I lavoratori dell'Eas, senza stipendio, occupano la sede e minacciano di lasciare a secco le provincie di Trapani e Messina. Preoccupazione tra i Forestali

  • 2 maggio 2012

Altra battuta d'arresto per la Finanziaria regionale. Approvata dall’Ars nella seduta dello scorso 27 aprile, la legge di bilancio è stata impugnata dal commissario dello Stato Carmelo Aronica. Il ddl 898 all’articolo 1 co. 2 prevedeva un mutuo da 550 milioni. Secondo il commissario, il decreto viola gli articoli 81, 117 e 119 della Costituzione. Questi articoli prevendono la possibilità per Regioni, enti locali e aziende pubbliche, di “ricorrere all’indebidamento solo per finanziare spese di investimento”.

Una sentenza della Corte costituzionale ha tuttavia sancito la possibilità di ottenere l’autorizzazione per accedere a quel mutuo solo specificando ogni singolo capitolo di bilancio al quale destinare le somme. Alcuni capitoli di bilancio hanno spese non legate a investimenti. Da qui l’impugnativa del Commissario che ha ritenuto inefficace il ddl. Saltano quindi i contributi per i Forestali, il ricorso al mutuo per il finanziamento dell’Ente di sviluppo agricolo e per quello dei consorzi di ripopolamento ittico.

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Le conseguenze politiche di questa decisione restano sul tavolo. La mossa del commissario dello Stato commissaria di fatto la Regione siciliana: infatti, l’assenza di bilancio configura la violazione dello Statuto siciliano. Il bilancio e la Finanziaria sono stati approvati senza considerare la somma prevista dal mutuo. Dove reperire i fondi adesso? Il capogruppo del Pd all’Ars Antonello Cracolici aveva definito queste spese come “spese obbligate”, non obbligatorie, non necessarie quindi a chiudere il bilancio. E’ possibile dunque che la Regione decida di rinunciare a queste spese.

L’impugnativa del commissario Aronica ha già scatenato le proteste. I 170 lavoratori Eas, dell’ente acquedotti hanno deciso di “Occupare la sede”, in via Giacomo Del Duca, a due passi dai Cantieri culturali. I dipendenti minacciano anche di lasciare senz’acqua o con un’erogazione ridotta le provincie di Trapani e Messina. 45 comuni circa, nelle province di Trapani e Messina (e poche unità in provincia di Catania), di 65 mila utenze e di circa 500 mila abitanti rischierebbero di restare senz’acqua. Sarebbe il gesto estremo di una situazione che va avanti da tempo.

«Chiederemo – ha detto Gianni Borrelli della Uil – un incontro con l’assessore Armao e col prefetto. Siamo disposti ad andare fino in fondo con la nostra protesta». L’assemblea dei lavoratori ha stabilito l’organizzazione di un sit-in davanti la prefettura e giorno 9 maggio i lavoratori saranno sotto l’Ars far sentire la loro voce. Ripetono con forza: “Senza stipendio, non si lavora”. «Quello che ci chiediamo – aggiunge Domenico Inga della Cisl – è perché si continui a tenere in piedi un Ente come questo, che è in liquidazione, ma ancora si occupa di gestione, e dove i creditori sono giunti ad aggredire persino il nostro salario accessorio».

Solidarietà ai lavoratori anche dai pensionati Eas. «Sono arrivata all’Eas 40 anni fa – racconta Francesca Spadoni - al mio primo giorno di lavoro, i colleghi stavano scioperando e non mi fecero entrare in sede. Oggi, siamo ancora qui. Purtroppo l’Eas è il simbolo di una Sicilia in cui non cambia mai nulla».

Il presidente Raffaele Lombardo replica con una nota al commissario dello Stato. « Nel pieno convincimento - dice il governatore - che le scelte normative approvate dall'Ars, oltre che legittime, rispondano in modo efficace alle esigenze di comparti essenziali dell'amministrazione e del territorio - dalla forestazione agli interventi infrastrutturali - il governo regionale ha assunto la determinazione di promulgare la legge, a difesa delle competenze legislative della Regione siciliana, in relazione all'infondatezza dei rilievi avanzati dal commissario dello Stato ».



Immediate le reazioni dell'opposizione. « La coppia Lombardo-Armao sta cercando di affondare la Sicilia. E, ancora una volta – dice Leontini del PdL – il commissario impugna norme che l’assessore all’economia spacciava per concordate con il dottor Aronica. E’ una nuova conferma che, sia il tecnico come politico, hanno abbondantemente fallito ». Saverio Romano, coordinatore nazionale di Pid-Cantiere popolare, ha affermato: « Non c’è tempo da perdere. Si vada al voto, restituendo cosi ai siciliani la possibilità di avere un governo credibile e capace di affrontare la grave congiuntura economica e sociale » .« Non ci sono parole per denunciare ancora una volta l’atteggiamento arrogante del governo regionale e della sua maggioranza la quale, anziché seguire la strada tracciata dal Commissario dello Stato, persevera nell’intento velleitario di aggirare i vincoli di bilancio per mantenere volumi eccezionali di spesa improduttiva ». Il commento del presidente dei senatori dell’Udc e segretario regionale del partito, Gianpiero D’Alia.

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