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Il Palermo punta tutto sul secondo posto

  • 16 gennaio 2007

Finalmente spazio al campo. Non ne potevamo più di calcio sparlato tra un panettone e l’altro, tra un brindisi ed un’occchiata d’invidia ad altri campionati esteri in corso, di trattative convulse di mercato in mezzo ad uno stop inspiegabile del campionato di ben tre settimane. Si è ripreso e si è terminato con il nuovo tormentone del momento: Andrea Caracciolo. Come una hit estiva ed incessante, il buon Andrea spopola tra i tifosi del Palermo. Segnerà o resterà a secco, sostituirà degnamente Amauri o andrà via? Andrea Caracciolo da Milano ha segnato ed ha anche giocato una partita all’altezza dei suoi trascorsi bresciani, quando un certo Marcello Lippi lo incoronò come futuro centravanti della nazionale azzurra. Francamente siamo stanchi di portarci dietro un tormentone simile e vorremmo cambiare disco. Basterà ricordare che di domenica in domenica accresce il nostro vantaggio sulla quinta in classifica? Basterà ricordare che potremmo anche raggiungere un inaspettato secondo posto? Basterà ricordare che il campionato in corso è il più sensazionale dell’intera storia calcistica palermitana? Ecco il punto: se ad un certo momento tutti quanti cominciassimo a guardare solo il colore della maglia e l’impegno profuso da chi la indossa certamente avremmo già fatto un grande salto di qualità.

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Sbrigata la pratica Udinese, guidata da un tecnico che aveva definito la squadra rosa “fortunata” salvo poi ritrattare nell’immediata vigilia della partita, tocca alla società muovere passi importanti e decisivi. Affrontiamo un girone di ritorno con quattro punti di distacco dal secondo posto che equivarrebbe all’accesso diretto ai gironi di Champions League e sarebbe un errore madornale non tentare di raggiungere quest’obiettivo. La Roma, attualmente seconda, ci ha strapazzato all’Olimpico ed il suo calcio è tra i più belli in Europa. Un ruolo essenziale lo giocheranno la disputa della Champions e la Coppa Italia con un organico non ampio né ricco di molte scelte. Il Palermo può concentrarsi solo sul campionato, a patto che l’organico venga rinforzato qualitativamente e non quantitativamente. Al Palermo attuale mancano tre pedine per tentare l’impresa: un esterno che possa giocare indifferentemente a destra o a sinistra ed almeno due punte. Non è indispensabile un centrocampista di regia in luogo di Parravicini, finora deludente, e voglioso di giocare. Al buon Foschi, che raramente sbaglia giocatori, il compito di setacciare un mercato invernale avaro di prime scelte ma pur sempre di giocatori scontenti o che non riescono ad esprimere in altre piazze appieno il loro potenziale. Marchionni o Semioli per la fascia più di Buscè, sia per l’età che per l’attitudine a giocare indifferentemente in entrambe le fasce, Bojinov o Abbruscato più un Pellè o Bernacci per il reparto avanzato.

Si parla di Matusiak, centravanti della nazionale polacca, e di Kuzmanovic giovane regista del Basilea. Su questi nomi rimaniamo scettici e non tanto per il valore dei giocatori in questione ma per il doveroso pedaggio che uno straniero deve pagare per l’adattamento al campionato italiano. In questa settimana si è parlato di regole e statuto in FIGC ed allora imponiamo una regola: aboliamo un assurdo mercato riparazione lungo un mese per riportarlo ad una sola settimana come qualche anno fa. Si eviterebbero chiacchiere e stranezze, tipo giocatori che si ritrovano a giocare partite a maglie invertite o contro squadre affrontate appena qualche settimana addietro con un’altra maglia. Si eviterebbero chiacchiere e conseguenti distrazioni inutili e si toglierebbero di mezzo i soliti “affaristi da strapazzo”. Già che siamo in tema riportiamo il campionato a 18 squadre senza soste lunghe e turni infrasettimanali. Non sempre il nuovo che avanza è un bene.

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