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Il progetto civico di Costa è al di sopra dei partiti

Alla convention di Massimo Costa, il centro destra di Alfano, Miccichè, D'Alia e Musumeci, si mette al servizio del progetto civico dell'ex presidente del Coni

Balarm
La redazione
  • 30 aprile 2012

Angelino Alfano per il Pdl, Gianfranco Miccichè per Grande Sud e Giampero D'Alia per l'Udc. Tre interventi, oltre quello di Nello Musumeci de La Destra, accorati in funzione di un unico scopo: quello di sostenere la candidatura a sindaco di Massimo Costa, dalle undici in poi, in un gremito teatro Politeama, domenica 29 aprile. Alfano ha ribadito il suo impegno nel momento in cui, qualora Massimo Costa divenisse sindaco, a fare un passo indietro nel caso in cui il bene per la città secondo il parere del sindaco, non coincidesse al parere del partito che lo sostiene. Insomma, Massimo Costa è appoggiato dai partiti di centro destra sì, ma essi si dicono aderenti ad un progetto civico, e non il contrario. «C’è una linea che non sorpasseremo - ha detto il segretario del Pdl rivolgendosi a Costa – Se la tua idea non fosse in sintonia con quella del Pdl, devi far prevalere l’interesse di Palermo, la cui bandiera deve sventolare al di sopra di quelle degli altri partiti».

La convention inizia in pieno stile americano: una decina di ballerini che animano un ponteggio, che metaforicamente rappresenta la città, mimando i gesti di qualcuno che "costruisce". Poi un filmato sulle note di Vinicio Capossela, che racchiude dei momenti salienti della campagna elettorale in lungo e in largo per Palermo, dell'dell’ex presidente del Coni. Nell'intervento iniziale il candidato Massimo Costa ha ribadito dei punti cardine del suo programma, e ha incoraggiato al senso di squadra e allo spirito di credere nell'energia di ogni palermitano: «Un palermitano a confronto con un inglese emerge di misura. Metti a confronto 100 inglesi e 100 palermitani, perdiamo 100 a 0. Non sappiamo organizzarci. Questo dobbiamo risolvere, questa incapacità di lavorare in squadra». Ed esorta al paragonare il proprio salotto di casa, sempre curato e pronto ad accogliere gli ospiti, alla città che per troppo tempo è stata lo sfondo di incuria e disattenzione.

Durante il suo intervento, il segretario del Pdl Angelino Alfano ha poi paragonato il candidato 34enne, al leader inglese Tony Blair. «Nei primi anni '90 i conservatori inglesi venivano da una grande stagione di governo quella di Margaret Thatcher. Qualche anno prima era diventato leader dei laburisti un ragazzo quasi coetaneo di Massimo Costa. Massimo ne ha 34 e quel ragazzo, Tony Blair ne aveva 37/38, e diventò il leader di quello che sarebbe diventato il primo partito in Inghilterra, i Laburisti. Quando fu candidato alla premiership i conservatori fecero un manifesto che affissero in tutte le strade della Gran Bretagna e scrissero: "Non affidate a un ragazzo il lavoro di un uomo". Ebbene, quel ragazzo è diventato il più grande leader inglese degli ultimi venti anni. Quindi affidiamo ad un ragazzo il lavoro di un uomo, perchè Massimo Costa è un uomo.

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