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Il riposo di Don Puglisi è ora tra le mura della Cattedrale

Riposano in Cattedrale le spoglie di Padre Pino Puglisi, parroco ucciso dalla mafia nel 1993. Un gesto significativo, in previsione della beatificazione del 25 maggio

  • 15 aprile 2013

Bisogna cercare di seguire la nostra vocazione, il nostro progetto d'amore. Ma non possiamo mai considerarci seduti al capolinea, già arrivati. Si riparte ogni volta. Dobbiamo avere umiltà, coscienza di avere accolto l'invito del Signore, camminare, poi presentare quanto è stato costruito per poter dire: sì, ho fatto del mio meglio. Queste sono alcune delle parole di Don Pino Puglisi. Queste alcune delle frasi che ne sottolineano il carisma, la gioia di fare, di andare avanti. Queste alcune delle parole che sottolineano la sua importanza, e il motivo per cui le sue spoglie sono state trasportate lunedì 15 aprile dal cimitero Sant’Orsola nella Cattedrale di Palermo.

Il recupero dei resti è stato compiuto nella cappella della congregazione dei SS. Euno e Giuliano, mentre le operazioni di ricognizione sono state effettuate nella chiesa del Santo Spirito. Infine, le spoglie di don Pino Puglisi hanno trovato riposo in un nuovo feretro. Tra gli altri hanno presenziato il vescovo ausiliare di Palermo monsignor Carmelo Cuttitta -delegato del cardinale arcivescovo Paolo Romeo - insieme a don Vincenzo Talluto, monsignor Giuseppe Oliveri, e il medico legale Livio Milone, nominato dalla Fondazione Camposanto di Santo Spirito il cui presidente Francesco Di Paola ha dichiarato, fervente: «l'azione pastorale di Don Pino, possa costituire valido esempio di educazione alla fede e alle nuove generazioni nel respingere ogni forma di violenza».

Un gesto significativo, forte. Un gesto che precede la celebrazione del rito della beatificazione del parroco di Brancaccio prevista per sabato 25 maggio, all'interno dello Stadio Comunale "Renzo Barbera". Padre Pino Puglisi era un parroco di Brancaccio. Scomodo per il suo impegno costante in campo sociale. Scomodo perché cercava di impedire che i piccoli entrassero nel tunnel senza uscita della crimitalità organizzata. Scomodo perché troppe volte nelle sue omelie si era rivolto direttamente alla mafia chiedendo di lasciare che quei giovani vivessero onestamente. Scomodo, e pertanto ucciso il 15 settembre 1993, proprio nel nel giorno del suo cinquantaseiesimo compleanno, dopo una serie di minaccia che per il suo cuore buono aveva taciuto al pubblico.

Nel 1998 fu il cardinale Salvatore De Giorgi ad indicarlo come un martire della mafia e a far sì che si iniziasse un processo di raccolta di documenti e testimonianze che hanno fatto sì che il 28 giugno 2012 papa Benedetto XVI, abbia concesso la promulgazione del decreto di beatificazione. Ora, Padre Puglisi riposa all'interno della Cattedrale. In un posto più grande. Forse più adatto per quello che in vita fu un uomo immenso.

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