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Il sogno che si avvera: il Palermo è in Serie A

Quarantaquattresima giornata, 29 maggio 2004, Palermo-Triestina 3-1

  • 31 maggio 2004

Sabato, 29 maggio 2004, ore 22.17 circa, mancano pochi secondi alla fine; sugli spalti c’è un atmosfera mai vista, mai sentita, le 40.000 persone presenti allo stadio Renzo Barbera sono tutte in piedi…l’arbitro guarda il cronometro, aspetta che il pallone gli arrivi accanto e lo prende in mano alzandolo al cielo: è fatta! Il Palermo dopo 31 anni è tornato in Serie A, il sogno rosanero si è finalmente avverato. La gioia della gente può finalmente esplodere completamente in tutte le sue forme e il risultato è stato davvero fantastico: una festa che nessuno sapeva immaginare e che, anche adesso, è difficile da raccontare. Una festa che era cominciata molte ore prima, quando alle 18.15, pochi minuti prima l’apertura dei cancelli dello stadio, curve, gradinata e tribuna erano piene; il popolo rosanero non ha voluto perdere neanche un secondo di quella che rimarrà una giornata memorabile per l’intera città e 2 ore prima del fischio d’inizio del match contro la Triestina si registrava già il tutto esaurito. A guardarsi intorno venivano i brividi: il rosa colorava ogni settore, le bandiere sventolavano una accanto all’altra senza sosta e il tifo era già alle stelle….eppure lo spettacolo doveva ancora cominciare. La prima esplosione la si è avuta intorno alle 19.00, quando il primo artefice di tutto questo, il presidente Maurizio Zamparini, è uscito dal sottopassaggio accompagnato dal suo fedele braccio destro Rino Foschi: un tripudio, un ovazione, il suo nome scandito a gran voce da tutti.

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Il patron rosanero ringrazia la gente, e dopo aver fatto un giro di campo per riceverne il virtuale, ma strettissimo, abbraccio: torna nei suoi uffici ad aspettare che tutto si compia. Poi, tocca ai giocatori: entrano sul terreno di gioco per il riscaldamento e vengono accolti da un boato come se avessero già segnato il gol della vittoria: loro, i protagonisti di questa bellissima storia, si guardano intorno quasi increduli e forse anche loro, in quel momento, si sono resi veramente conto di quello che stavano vivendo. Alle 20:30 comincia la partita: l’avversario della quarantaquattresima e terzultima giornata del campionato di Serie B è la Triestina e i giuliani hanno voluto dimostrare di non essere scesi in Sicilia per fare le vittime predestinate. Ma il Palermo ha un appuntamento con la storia che non può e non deve essere rimandato: una vittoria significava promozione matematica, senza dover attendere notizie da altri campi, e così, come nelle migliori favole per bambini, a risolvere la situazione ci ha pensato l’eroe, il bomber, l’attaccante più forte che abbia mai vestito la maglia rosanero negli ultimi 35 anni, Luca Toni che con due bellissimi colpi di testa nel giro di 10 minuti ha fatto capire agli avversari che non avrebbero potuto rovinargli la festa.

Nella ripresa la partita va avanti tranquilla, ma la Triestina riesce ad accorciare le distanze segnando la rete del 2-1; sugli spali torna per un attimo un po’ di tensione, ma la il gol della liberazione arriva all’82° grazie ad una bella girata di destro di Emanuele Filippini. E’ la rete del 3-1, quella che ha dato la certezza a tutti che il grande momento era arrivato; e allora il pubblico si è lasciato andare alla festa sfrenata, in sintonia con l’intera panchina rosanero..tutti abbracciati ad aspettare il triplice fischio…e quando è arrivato è stato meglio di un sogno. Tutta la squadra in mezzo al campo, baci, abbracci, lacrime; nessuna invasione dei tifosi, che hanno dimostrato una grande civiltà: tutti in piedi ad applaudire i beniamini che, se avessero potuto, avrebbero ringraziato tutti, uno per uno. La festa è continuata nelle piazze, in tutte le strade di una città impazzita che ha voluto vivere l’evento fino alle prime luci dell’alba perchè, per una volta, andare a dormire avrebbe significato interrompere un sogno. Un sogno che adesso, finalmente, è realtà.

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