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Intrighi al teatro Massimo nel nuovo libro di Di Caro

Balarm
La redazione
  • 19 febbraio 2007

Nel decimo anniversario della riapertura del Teatro Massimo di Palermo un libro ripercorre in forma romanzata gli anni della lunga chiusura. “Mezzanotte al teatro Massimo” di Mario Di Caro, scrittore e giornalista presso la redazione palermitana di Repubblica, che domenica 25 febbraio alle ore 12 al Kursaal Kalhesa (Foro Umberto 21 a Palermo) sarà protagonista della presentazione del suo ultimo libro (editore Di Girolamo, 88 pagine). Il racconto comincia dall’ultima rappresentazione del gennaio 1974, il Nabucco di Verdi, per poi viaggiare nel buco nero dei restauri infiniti fino alla riapertura di ventidue anni dopo. Un viaggio che attraversa rapidamente le cronache della città di quegli anni, in qualche modo intrecciate con l’eterna promessa della riapertura: lo strapotere democristiano, il maxiprocesso alla mafia, i mondiali di calcio del ’90, le stragi del ’92. Che succede in un teatro lirico quando si spegne la luce e il portone resta chiuso per oltre vent’anni? In un immaginario Teatro Massimo sprofondato nel sonno di un restauro infinito, i personaggi d’opera prendono possesso dell’edificio abbandonato e cercano di riconquistare il palcoscenico perduto con una sorta di resistenza civile: le loro storie segnate da amori, intrighi e vendette riprendono vita al di là dei ‘libretti’ a cui obbedivano. E così, mentre in teatro si consuma il dualismo tra l’autorità di Nabucco e l’impeto di Mefistofele, fuori dal cancello un giornalista donchisciottesco, deciso a svelare il mistero del teatro, duella a distanza con un politico maneggione. Il finale, imprevedibile, è scandito dalla musica possente del coro di un “Nabucco” truccato.
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