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La diaspora colombiana: cinema al Cervantes

Ritrtti, amore, magia nera, pagliacci, bambini sfollati, destini incrociati e legami spezzati: questi i temi dei lungo e cortometraggi sul popolo colombiano

Balarm
La redazione
  • 20 gennaio 2009

Fu creato nel 1991 in Spagna per diffondere la lingua e la cultura spagnola, e in generale di quella latinoamericana, nel mondo: stiamo parlando dell’Istituto Cervantes. E sarà proprio nella sede del capoluogo siciliano, (via Argenteria Nuova 33), che in collaborazione con l’Associazione “Imago”, avrà luogo, da mercoledì 21 gennaio fino a mercoledì 25 febbraio, una rassegna di cinema colombiano, intitolata “La diaspora colombiana”.

Attraverso questo ciclo di lungometraggi e documentari, sarà approfondita, così, sia la potenza narrativa del cinema colombiano che il suo carattere realistico e documentaristico. Il programma comincia il 21 gennaio con “Cóndores no entierran todos los días” (I Condor non seppeliscono tutti i giorni), un film dell’84, basato sull’ opera omonima dello scrittore Gustavo Álvarez Gardeazábal: prima fatica del regista Francisco Norden, il film è considerato una pietra miliare nella storia del cinema colombiano.

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A seguire, il 28 gennaio un film tra amore e magia nera. Un bambino che vuole diventare invisibile per amore di una fanciulla, Martha Cecilia, e che desidera vederla vicina senza che lei lo sappia: questa è in breve la trama, del secondo film in rassegna, "Los niños invisibles" di Lisandro Luque (2003). Mentre il primo lungometraggio di febbraio (il 4) sarà, a seguire, "La desazón suprema" di Luis Ospina, il ritratto “incessante” di Fernando Vallejo, il polemico scrittore colombiano, residente in Messico. Il documentario, non solo tenta di abbracciare la sua vasta opera letteraria, ma anche i suoi molteplici interessi tra cui il cinema, la musica, la poesia, la grammatica, la scienza e la politica.

"Soraya, amor no es olvido" di Marta Rodríguez, Fernando Restrepo, sarà invece proiettato, sempre all’Istituto Cervantes, l’11 febbraio: nell’ambito di un convulso processo di disarmo paramilitare in Colombia, il regista sviluppa una storia intima e semplice che ha come protagonista Soraya Palacios, una madre coraggiosa di sei bambini, obbligata ad abbandonare la sua terra dopo l’assassinio di suo marito da parte dei paramilitari. E ancora pagliacci, bambini sfollati, il girovagare dei colombiani attraverso il paese, documentari e corti di speranza, destini incrociati e legami spezzati. Tutti, naturalmente, sul popolo colombiano.

Oltre ai lungometraggi, infatti, sarà dato ampio spazio a documentari e cortometraggi realizzati da giovani cineasti: tra cui, “Pequenas voces” di Eduardo Carrello, “Entre mundos” di Carlos Cordero e “Un asiunto de miedo” di Juan Pablo Bonilla. L’orario di inizio delle proiezioni sarà sempre alle 19. Mentre per maggiori informazioni e per conoscere il programma completo della rassegna, potete chiamare lo 091.8889560 oppure andare sul sito (che però è in lingua spagnola) http://palermo.cervantes.es/es/default.shtm.

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