ATTUALITÀ

HomeNewsAttualità

La protesta: non spegnete la musica in Sicilia!

Perché la Legge Regionale n. 44/85 venga applicata per la sua vera finalità di diffusione della musica di qualità e non utilizzata per spartizioni di contributi

  • 2 gennaio 2009

Continua la campagna d’opinione del C.I.MU.S.S. (Coordinamento delle Istituzioni Musicali Storiche Siciliane), direttamente finanziata dai legali rappresentanti delle Istituzioni musicali. Di seguito riportiamo le ragioni integrali della protesta che potete leggere sul gruppo di Facebook all'indirizzo www.facebook.com/group.php?gid=41105448717.

Perché la Legge Regionale n. 44/85 venga applicata per la sua vera finalità di diffusione della musica di qualità e non utilizzata per spartizioni indiscriminate di contributi ad organismi di basso profilo. Per una Sicilia europea, colta e civile.

Per tutto il 2008 le Istituzioni Musicali Storiche Siciliane hanno garantito il regolare svolgimento delle attività concertistiche in tutta l’Isola, coinvolgendo un pubblico di oltre 100 mila spettatori e dando lavoro a numerosi dipendenti, collaboratori e imprese siciliane: tutto ciò a fronte di un investimento da parte della Regione che corrisponde appena al 3% della somma destinata ogni anno al sostegno delle attività musicali, a volte con risultati assai modesti.

Adv
Malgrado la dotazione del Bilancio Regionale sia di per sé sufficiente a garantire un adeguato sostegno alle principali Istituzioni musicali dell’Isola, l’Assessore ai Beni Culturali, On. Antonello Antinoro, ha annunciato di voler procedere alle assegnazioni per l’esercizio in corso secondo criteri che non hanno precedenti né in ambito regionale né nazionale, che non tengono in alcun conto il merito e i traguardi conseguiti, e il cui unico risultato sarebbe quello di penalizzare invece la quasi totalità degli organismi che operano da decenni su un piano di eccellenza.

Il contenuto di tale progetto è apparso a tutte le più importanti Associazioni concertistiche dell’Isola – comprese le pochissime che non ne avrebbero ricavato particolare danno – assolutamente inaccettabile, tanto più che una riduzione del sostegno finanziario della Regione, se operato in un momento in cui le Istituzioni hanno già portato a termine tutta l’attività programmata per il 2008, condurrebbe inevitabilmente alla loro definitiva scomparsa, privando i siciliani di una parte cospicua del loro patrimonio storico. Chi volesse invece aderire alla protesta puù lasciare il suo contributo su www.ame.ct.it/blog.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI