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“La storia di Nini”: come la borghesia italiana cede al fascismo

  • 11 aprile 2005

Continuano le proposte del cartellone teatrale del Teatro Biondo di Palermo (via Roma 258) con una produzione dello stesso Stabile cittadino, lo spettacolo dal titolo La Storia di Nini, in scena dal 15 al 27 aprile. Il lavoro è liberamente tratto dal romanzo “Lo Scialo” di Vasco Pratolini. L’adattamento è a cura di Pamela Villoresi e di Guido Davico Bonino. Calcherà le scene, interpretando “Nini”, la stessa Villoresi che, per questo ruolo, ha vinto ben due premi: “Premio Idi Maschera d’oro” e “Premio Eleonora Duse” come migliore attrice dell’anno (1989). La protagonista, attraverso un monologo, porterà in scena i vibranti personaggi del romanzo più complesso e composito che Pratolini abbia scritto. “Lo scialo” (1960), infatti, è il romanzo di quella piccola e media borghesia che caratterizzò i maggiori aspetti della vita italiana dal 1910 al 1930; anzi si potrebbe meglio definire come il racconto del cedimento di questa classe sociale da un generico socialismo, fino ad arrivare al vero e proprio compromesso col Fascismo. E questa resa politica, accettata in malafede, coincide con il crollo morale di un’intera società. Tale cedimento viene acutamente sviscerato attraverso l’analisi, non più sociologica ma psicologica, dei travagli interiori dei vari personaggi.

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In particolare, nello spettacolo, vengono trattati: il moderno bovarismo di Nella; la tragica schiettezza di Ninì e le sue ambigue, sofferte, tentazioni ancestrali; l’umanissima losca mediocrità di Giovanni; l’esemplare chiusa bontà di Adamo; il corso drammatico e avventuroso della vita di Folco, dominato da una forsennata e consapevole volontà di potenza; il lungo carcere della gente del Pignone e dei contadini del piano; l’ossessiva malizia di Fru; il saggio e patetico declinare di Erminio; l’aprire gli occhi sul mondo del ragazzo Fernando. Questi volti, questi gesti, questi destini, rendono “Lo scialo” un quadro, ancorché storico e psicologico, soprattutto morale di un’intera epoca. Come già detto, “Lo Scialo” è il romanzo del disfacimento morale della borghesia italiana che si arrende al Fascismo e lo potenzia e, insieme, la storia della classe operaia e contadina che viene naturalmente coinvolta nella dissoluzione della vecchia borghesia liberale. Di qui il richiamo ai versi di Montale: “La vita è questo scialo / di tristi fatti, vano / più che crudele. / E la vita è crudele più che vana.” Per informazioni è possibile telefonare al botteghino del Teatro Biondo al numero 091.7434341.

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