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"Lo schiaccianoci", danza fatata che conquista

  • 28 novembre 2005

«La natura mi ha dotato di un talento musicale nel quale credo, del quale non dubito, di cui vado orgoglioso, anche soltanto perché la mia musica reca conforto e piacere a persone come Voi» così diceva Petr Il'ic Cajkovskij. Quel conforto e quel piacere, che il musicista russo più famoso in occidente era sicuro di recare nell’animo del suo pubblico, continuano effettivamente a rivivere ogni volta che le sue grandi note vengono suonate. I suoi capolavori, infatti, continuano ad ammaliare i piccoli ed incantare i grandi. Ecco quindi che il genere del balletto sinfonico torna anche quest’anno nel cartellone 2005/2006 del Teatro Massimo, con il grande classico “Lo schiaccianoci”, balletto in due atti di Amedeo Amodio, tratto dal racconto di E.T.A. Hoffmann “Il principe Schiaccianoci ed il Re dei topi”, che debutterà il 2 dicembre e poi il 3, 4 e 6 dicembre con il primo cast e il 27, 28, 29 e 30 dicembre con il secondo. Sul palcoscenico della nostra Fondazione un allestimento famoso, quello della Fondazione Nazionale della Danza Ater Balletto di Reggio Emilia con le coloratissime scene e i costumi di Emanuele Luzzati e che vedrà tra i protagonisti Viviana Durante, ex principal del Royal Ballet e Robert Tewsley. Sul podio, il M° Mikhail Agrest. Luci di Bruno Ciulli. Orchestra, corpo di ballo, piccoli danzatori e coro di voci bianche del Teatro Massimo. Per le sue caratteristiche di favola a lieto fine e per la vicenda pervasa da un'atmosfera fatata di festa, "Lo Schiaccianoci", una fiaba fatta di dolciumi, soldatini, albero di natale, fiocchi di neve e fiori che danzano, topi cattivi, prodigi, principe azzurro e fatina, è diventato un balletto che conquista tutti.

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Per questo è lo spettacolo più rappresentato nel mondo durante le festività natalizie ed il più adatto per il pubblico più giovane proprio per il suo richiamo alle calde atmosfere familiari. Il walzer dei fiocchi di neve, il divertissement finale con le danze dei diversi paesi del mondo, con i loro coloratissimi costumi, e il romantico walzer dei fiori affascinano, infatti, la platea più vasta. "Lo schiaccianoci" è il capolavoro di Cajkovskij che più affonda nella psiche personale di ognuno perché i protagonisti e le ambientazioni si legano alle personali vicende ed evocano emozioni da tutti già condivise. Cajkovskij fu l'iniziatore del genere del balletto sinfonico, che ebbe poi molto seguito in Russia e anche in altri paesi. In queste fiabe fantastiche egli accostò, come gli piaceva, motivi tradizionali di danza, elementi del folclore di vari paesi, spunti esotici, il tutto dentro una cornice sinfonica ben orchestrata. Ancor oggi queste opere, rimaste nel repertorio russo come in quello occidentale del balletto classico, non hanno perduto nulla del loro fascino. Il balletto, dopo la sua storica prima, avvenuta il 18 dicembre 1892 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo iniziò a girare il mondo sena mai risentire del passare del tempo. Dopo la "prima" di Ivanov, rivista nel 1917 da Gorskij e nel 1929 da Lopukhov, nel 1934 andò in scena al Kirov l'edizione di Vassilij Vajnonen (in cui il ruolo di Clara veniva fuso con quello della Fata Confetto) e, nello stesso anno, il debutto europeo del balletto che avvenne nel mese di giugno al Sadler's Well di Londra ad opera di Nicholas Sergeiev che riprese la coreografia di Ivanov. In Italia il balletto giunse nel 1938 debuttando alla Scala di Milano con la coreografia di Margherita Froman.

Negli anni '40 e '50 si susseguirono numerose versioni tra le quali quelle di Boris Romanov, Frederick Ashton, Anton Dolin, Nicholas Beriozoff. Altre edizioni originali si susseguirono negli anni '50 e '60 e dal 1970 ai giorni nostri: John Neumeier, Roland Petit, Mark Morris (in versione punk), Maurice Béjart. La direzione del balletto, che andrà in scena a Palermo, è curata personalmente da Amedeo Amodio, che proprio con “Lo Schiaccianoci” ha ricevuto il premio Danza & Danza per il migliore spettacolo dell'anno rispettivamente nell'87 e nell'89. Amodio, è indiscutibilmente una figura di artista "fuori dai canoni", essendosi sempre distinto per aver scelto un repertorio e quindi una linea artistica "diversa" dai suoi colleghi ballerini e coreografi. Da una delle idee di questo grande direttore nasce un altro balletto che in questo periodo viene proposto più volte nel ridotto del teatro, la sala degli stemmi. Si tratta di “C'era 'na vota nnu re”, spettacolo danzato, recitato e cantato, con musiche di P. I. Ciaikovsky, M. De Falla, C. Porter, G. Calì, e G. Cataldo. Va ricordato, a questo proposito, che il Teatro Massimo, nonostante le difficoltà finanziarie dovute soprattutto ai tagli fatti al fondo unico per lo spettacolo, sta adempiendo sempre più a quella che è la sua missione sul territorio: dialogare con la città ed essere centro propulsore di cultura. “C’era nna vota nnu re” è inserito, infatti, nell’offerta artistica che il Teatro rivolge al mondo della scuola. È stato varato quest’anno, infatti, il progetto “La scuola va al Massimo” grazie al quale alunni di scuole elementari, medie e superiori hanno la possibilità di compiere un percorso che li conduca all’ ascolto critico del linguaggio musicale e che li avvicini all’esperienza del teatro per vivere quest’ultimo come luogo di scambio e di comunicazione.

Oltre al balletto, le scuole hanno la possibilità di ascoltare le varie formazioni orchestrali del Teatro, assistere ad una prova di uno degli spettacoli in cartellone o visitare i laboratori scenografici. Ed ancora in occasione delle ormai imminenti festività natalizie, il Teatro Massimo si sta impegnando a diffondere la cultura dell’arte e della musica tra chi ne ha più bisogno. Quattro spettacoli del Teatro sono stati così inseriti nel progetto “Contrasto alla droga e patto educativo”, rivolto ai detenuti delle strutture penitenziarie del centro per la Giustizia Minorile per la Sicilia, e saranno rappresentati all’Istituto Malaspina di Palermo. Il via a questo programma di spettacoli è stato dato proprio dal balletto “C’era nna vota nnu re” il 27 novembre alle ore 19. Il 2 dicembre sarà la volta del quintetto di ottoni, il 13 dicembre l’ensemble ottoni e percussioni, il 20 dicembre l’ensemble d’archi. I minori dell’Istituto Malaspina, già coinvolti in un laboratorio di musicoterapia, avranno la possibilità di guardare attraverso una finestra che non gli era mai stata aperta prima d’ora, ed affacciarsi quindi ad un mondo diverso da quello cui magari erano abituati. L’iniziativa è stata presentata alla stampa durante il corso di una conferenza che ha avuto luogo sabato 26 novembre nel retro del palco reale dello stesso Teatro e che ha avuto come sottofondo musicale le note del grande Cajkovskij, suonate per le prove de “Lo schiaccianoci”. Un'ottima colonna sonora per dare il benvenuto ad un teatro che da tempio della musica diventa anche tempio della cultura della socialità. Tornando al balletto, i biglietti per “Lo schiaccianoci” hanno un costo che varia da 10 euro a 57 euro a seconda del posto occupato e sono acquistabili al botteghino del teatro dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 16. Informazioni al numero verde 800655858.

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