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Maurice Béjart rilegge il “Flauto Magico”

Il celebre Béjart Ballet Lausanne, la compagnia di danza guidata da Maurice Béjart, rilegge dal 2 all'8 aprile al teatro Massimo di Palermo, il “Flauto Magico” Mozart

  • 1 aprile 2004

Appuntamento da non perdere non solo per gli appassionati della danza, ma per tutti i cultori dell’arte e del bello, è quello in programma da venerdì 2 a giovedì 8 aprile al teatro Massimo di Palermo, con il celebre Béjart Ballet Lausanne, la compagnia di danza internazionale guidata dal coreografo Maurice Béjart. Artista geniale, che ha segnato profondamente la storia del balletto del XX e adesso del XXI secolo, Béjart è la prima stella di livello internazionale che si incontra quest’anno nel cartellone del Teatro palermitano. Più volte ospite a Palermo, ultimo un applauditissimo spettacolo a Villa Castelnuovo nell’estate di due anni fa, Maurice Bejart “debutta” nel ritrovato teatro Massimo con una personale lettura del “Flauto Magico” di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Emanuel Schikaneder (luci di Clement Cayrol, costumi di Henri Davila e scene di Alan Burret). Si tratta quindi dell’incontro con uno dei massimi capolavori della storia del teatro moderno, favola per bambini ispirata a un racconto orientale, dietro la quale si celano i grandi sentimenti e il percorso che regola la vita umana.

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Raffigurazione scenica di un viaggio iniziatico, Il “Flauto Magico” narra le prove che il giovane principe Tamino dovrà affrontare per conquistare l’amata Pamina, figlia della temibile Regina della Notte. Strani personaggi umani e animali, simboli massonici, immagini legate all’antico Egitto, animano l’intera vicenda, dall’uccellatore Papageno, vestito di piume, al mago Sarastro ai simpatici genietti che accompagnano Pamino, tutti partecipi dell’eterna lotta fra il Bene e il Male, fra l’Odio e l’Amore, fra le tenebre e la luce, che vince su tutto e governa il mondo. Sul soggetto e sulle melodie di quest’opera che, come ha scritto Albert Einstein, “incanta un fanciullo, commuove l’uomo più indurito ed entusiasma il saggio”, Bejart ha costruito uno dei suoi più intensi lavori, che ha debuttato nel 1981 al Cirque Royal di Bruxelles, città nella quale dal 1960 al 1987 ha avuto sede il suo Ballet du Xxe Siècle.

«L’originalissimo mélange fra la poesia pura dell’infanzia e i preziosi rituali che scandiscono la vicenda del Flauto Magico - spiega lo stesso coreografo – funziona alla perfezione e l’alternanza di scene sia magiche, fantastiche, sia nettamente comiche, ci permette di leggere con più facilità il pensiero filosofico di grande levatura che sottende l’intera opera. La danza d’altra parte è un rituale religioso e in tutte le civiltà del mondo danza e rito religioso sono inscindibili: danza un prete, danza uno stregone, danza uno sciamano, danzava il faraone, danzavano i re francesi. Quella che inizialmente poteva apparire come una impresa impossibile, cioè quella di danzare un’opera nella sua integrità è stata in realtà semplice, perché la voce umana è il supporto migliore per il movimento coreografico, e d’altra parte il gesto trascende il realismo delle parole e prolunga nello spazio il pensiero sottile che sostiene la frase musicale. Durante il mio lavoro mi sono esclusivamente concentrato nell’ascolto scrupoloso e amorevole della partitura di Mozart, che ho cercato così di leggere e tradurre nel modo più obiettivo».

Lungo l’arco della sua lunga carriera, intrapresa negli anni Cinquanta, Maurice Béjart ha creato non pochi capolavori della danza contemporanea, fra i quali una versione per il “Sacre du Printemps” di Stravinskij e per il “Bolero” di Maurice Ravel, nonché coreografie composte appositamente per compagnie e solisti di eccellenza, fra i quali spicca il nome dell’étoile francese Sylvie Guillem. “Flauto Magico” di Mozart-Béjart andrà in scena ogni giorno, da venerdì 2 a giovedì 8 aprile (tranne lunedì 5); i biglietti sono posti in vendita al botteghino dalle ore 10 alle ore 16; i prezzi vanno da 10 a 57 euro. Per informazioni al numero verde 800 655858.

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