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Metropolitan con il jazz nel cuore

Sette gli appuntamenti, tutti di ottimo livello, forse anche più variegati rispetto agli altri anni e quindi in grado di soddisfare tutti gli amanti del genere

  • 6 ottobre 2004

È la passione del direttore artistico Tonino Di Patti per il jazz che anche quest’anno ha portato il cine-teatro Metropolitan di Palermo a confezionare un cartellone di musica jazz (e anche quest’anno senza aiuti istituzionali). Illustrata infatti la nuova stagione teatrale, inaugurata appena sei giorni dopo la “saletta blu” – locale di 144 posti ricavato dalla grande hall e dagli adiacenti locali rientrati nelle pertinenze – in cui la premiata ditta Fratelli Di Patti intende svolgere una programmazione più squisitamente culturale, lo scorso 2 ottobre il direttore artistico ha presentato la terza edizione della rassegna “Jazz al Metropolitan”, confermando la struttura di viale Strasburgo fra le realtà private più attive, attente e culturalmente sensibili del contesto urbano e non solo.

Sette gli appuntamenti, tutti di ottimo livello, forse anche più variegati rispetto agli altri anni e quindi in grado di soddisfare tutti gli amanti del genere, neofiti e jazzofili navigati. Ad aprire la stagione venerdì 29 ottobre (e non giovedì 28, come inizialmente annunciato) sarà il quartetto del bassista Avishai Cohen, già stretto collaboratore di Chick Corea, eletto nel 2001 miglior bassista dell’anno ed incluso dal Bass Player Magazine fra i cento bassisti più influenti della scena musicale contemporanea. Conducendo da tempo una rigorosa ricerca volta a fondere musica jazz, ritmi latin e tradizione melodica ebraica, Cohen si presenta a Palermo con Sam Bar-Sheshet al piano ed alle tastiere, Mark Giuliana alla batteria e Yosvany Terry Cabrera ai sax e al chekerè. Si prosegue con il chitarrista e compositore Mike Stern, allievo di Pat Metheny passato poi a suonare con Billy Cobham e quindi ammesso all’interno della band del nume nero del jazz, Miles Davis, nel 1981, dove milita per due anni, unendosi in seguito al gruppo “Word of Mouth” di Jaco Pastorius, ma tornando a suonare con Miles per “Step Ahead”. Il suo “Voices”, album del 2001 in cui per la prima volta il nostro si cimenta pure in qualità di vocalist, ha conseguito una nomination ai Grammy Awards. Fra gli ultimi suoi dischi, “Fat Time” e “These Times”, quest’ultimo con il batterista e percussionista Vinnie Colaiuta ed il bassista Richard Bona. E proprio Bona, insieme al sax di Bob Franceschini ed alla batteria di Dennis Chambers, accompagneranno Mike Stern il 22 novembre.

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Si riprenderà il 19 gennaio con il Solis String Quartet, formazione d’educazione classica fra le più attive del panorama nazionale ed internazionale, attese le collaborazioni da esso vantate (Murolo, Bennato, Vanoni, Noa, Avion Travel ed Elisa): i quattro archi Luigi De Maio e Vincenzo Di Donna (violini), Antonio Di Francia (violoncello) e Gerardo Morrone (viola), abbinano le proprie origini “classiche” a sonorità che spaziano dal pop, al rock, alla fusion al jazz, per un risultato che non può non coinvolgere gli amanti della buona musica. Più che apprezzabile, oltre che legittima, l’apertura dello spazio in rassegna ad uno dei nostrani pianisti internazionalmente più noti, Salvatore Bonafede, già pianista di Norma Winstone nella prima edizione della rassegna e questa volta, il 14 febbraio, protagonista con “Journey to Donnafugata”, l’ultima fatica discografica che, oltre a rivisitazione del commento musicale di Nino Rota alle pagine del celebre film di Luchino Visconti “Il Gattopardo”, è anche concepito come rappresentazione recitata e teatrale a cui prenderanno parte jazzisti italiani fra i più ammirati in tutto il mondo: il trombettista Enrico Rava, il contrabbassista Rosario Bonaccorso, il batterista Fabrizio Sferra, cui si aggiunge – al posto della chitarra che nel disco è di John Abercrombie – il chitarrista franco-vietnamita Nguyen Lee.

Tre chitarre jazz, tutte acustiche sono le artefici dell’appuntamento seguente: John Abercrombie, Larry Coryell e Badi Assad: un eclettico ed equilibrato insieme di stili e personalità differenti, per l’incontro fra jazz, acoustic-fusion e suadenti sonorità brasiliane. La chitarrista brasiliana infonde al trio le sonorità ancestrali ed ipnotiche del suo canto muto, la dolce passionalità delle percussioni della sua terra, oltre al virtuosismo strumentale delle sue corde di nylon, ben inserite fra le pizzicate sonorità di quelle di metallo dei due compagni: ne è scaturito un album, Three Guitars appunto, le cui intense atmosfere i tre chitarristi porteranno al Metropolitan il 24 febbraio. Assente da oltre dieci anni dalla scena Siciliana, il 23 marzo sarà la volta di Joe Zawinul con i l suo Syndicate. Artista versatile, tastierista e cantante d’origine austriaca, ritenuto una leggenda vivente della fusion e della world music, nel 1971 fu con Wayne Shorter e Miroslav Vitous, fondatore dei Weather Report, fra le più innovative band della storia del jazz, proseguita nelle sue intenzioni con i Syndicate, che spingono al parossismo la presenza nella sua musica delle sonorità e ritmiche afro-americane. A Palermo suonerà con Jorge Bezerra (percussioni), Amit Chatterjee (chitarra e voce), Linley Marthe (basso elettrico e voce), Nathaniel Townsley (batteria) e Sabine Kabongo (voce).

Ultimo concerto in rassegna sarà l’11 aprile con il trio del pianista americano Uri Caine (Drew Gress al contrabbasso e Ben Perowsky alla batteria). Personalità musicale molto aperta, pianismo effervescente e fantasia compositiva conducono questo artista a cimentarsi nei più diversi generi musicali, confrontandosi con rivisitazioni classiche da Mahler Schumann o Bach, interpretando in modo personale celebri standard del jazz, proponendo proprie composizioni originali che rappresentano come mai una moderna concezione del piano trio, divertente ma garbata. L’abbonamento ai sette concerti è di 105 euro l’intero, 90 euro il ridotto (riduzione Cartaduo e Ideanet), mentre non ci saranno riduzioni per i singoli concerti, i cui prezzi d’ingresso variano da 18 a 25 euro (esclusa prevendita, 3 euro). Sono acquistabili presso il botteghino del Metropolitan (viale Strasburgo 358), Ellepì dischi (via Libertà 29/c). Infoline e botteghino: 091.6887573 - www.teatrometropolitan.it - metro@teatrometropolitan.it

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