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“Metti una sera” al Biondo

La storia è quella di Nina e dei suoi molteplici rapporti amorosi: un pentagono formato da un gruppo di amici che, periodicamente, si ritrova a cena

  • 14 marzo 2004

Commedia cult dal titolo ormai proverbiale, “Metti, una sera a cena” torna sul palcoscenico e andrà in scena al teatro Biondo Stabile di Palermo (via Roma 258) dal 16 al 28 marzo. Lo spettacolo, di Giuseppe Patroni Griffi, ebbe il suo primo debutto nel 1967, anno in cui fece grande scalpore (la commedia venne replicata con successo per due anni consecutivi), grazie soprattutto alla sua trama abbastanza intricata fra amore, passione e libertinaggio. Da “Metti, una sera a cena” fu tratto anche un film nel 1969 (fra gli interpreti Florinda Bolkan) che venne diretto dallo stesso autore. La nuova edizione è stata prodotta dal teatro Eliseo di Roma, fra gli interpreti principali Elena Sofia Ricci nei panni della affascinante Nina, Stefano Santospago (Michele), Kaspar Capparoni (Max), Monica Scattini (Giovanna), Alessandro Acerone (Ric). Le scene e i costumi sono di Aldo Terlizzi, la regia è di Giuseppe Patroni Griffi.

La storia è quella di Nina e dei suoi molteplici rapporti amorosi: non è il classico triangolo uomo-donna-amante, ma un pentagono formato da un gruppo di amici che, periodicamente, si ritrova a cena. E′ un vero e proprio “clan”, all’interno del quale si creano una serie di situazioni e rapporti più o meno celati: Max, attraverso un gioco erotico, si serve di Ric, un ragazzo di vita, per trattenere Nina a sé. Quest′ultima è sposata con Michele, uno scrittore, ma è l’amante di Max  da molto tempo, già da prima del matrimonio. Nel gruppo c’è anche Giovanna, palesemente innamorata di Michele. All’interno di questo piccolo clan vigono delle regole, che vanno oltre la comune morale, Ric è l’ultimo arrivato, e sarà colui che cercherà di infrangerle. Egli infatti si innamora di Nina, lei ricambia il suo affetto, ma questo sembra essere un elemento pericoloso per l’equilibrio del gruppo, che non può esistere senza di lei. L’intermezzo amoroso “esterno” durerà poco, il clan imporrà le sue regole a Nina, che ne tornerà a far parte, e Ric, che aveva cercato di spezzarlo, verrà a sua volta inglobato nel gruppo, nella solita cena servita non più per quattro ma per cinque.

Il groppo d’amici di Patroni Griffi sostituisce la famiglia tradizionale e i suoi affetti, formando un groviglio morboso di desideri, passione e cinismo. Dalla storia emerge la grande paura della solitudine ma anche quella del mondo, che gli uomini esorcizzano chiudendosi appunto in piccoli gruppi, all’interno dei quali ci si comporta come dentro un sistema, tendente a mantenere il suo equilibrio e a riassestarlo tutte le volte che viene turbato. Per informazioni su orari, prenotazioni e costi, il botteghino del Biondo risponde allo 091.7434341.

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