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Musiche per non dimenticare

Il programma prevede l’esecuzione di due significative pagine di musica del Novecento interpretate del clarinettista Fabrizio Meloni e dal Trio Johannes.

  • 26 gennaio 2004

Nella Giornata della Memoria istituita per rievocare con l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz i crimini che al di là vi si consumarono, anche quest’anno sarà principalmente la musica a veicolare le speranze che gli orrori della storia non si ripetano più. Lunedì 26 gennaio si terrà alle 11 presso il teatro Golden (via Terrasanta 60 a Palermo) una lezione-concerto (lo spettacolo verrà replicato la sera alle 21 sempre al Golden), rivolta agli alunni delle scuole, organizzata dalla Provincia di Palermo, con la collaborazione dell’Associazione Siciliana Amici della Musica, per promuovere una campagna di sensibilizzazione rivolta innanzitutto agli studenti, affinché siano le nuove generazioni a non cadere negli stessi errori di quelle precedenti.

E per consentire agli alunni delle scuole medie inferiori e superiori del territorio palermitano di prendere parte consapevole ed attiva all’incontro, l’amministrazione provinciale ha acquistato e distribuito mille copie del libro “Auschwitz spiegato a mia figlia” di Annette Wieviorka (Einaudi) con prefazione di Amos Luzzatto, presidente dell’Unione comunità ebraiche italiane. In entrambe le circostanze il programma prevede l’esecuzione di due significative pagine di musica del Novecento, il “Quartetto per la fine del tempo” di Olivier Messiaen ed il “Trio in mi minore op. 67” di Dmitrij Shostakovic, per l’interpretazione del clarinettista Fabrizio Meloni e dal Trio Johannes.

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Entrambi compositori, Shostakovic e Messiaen, furono vittime di feroci persecuzioni: il primo ad opera del regime di Stalin a causa della sua opera drammatica “Lady Macbeth del distretto di Mcensk”, ritenuta troppo “d’avanguardia”, fu costretto all’autocritica; Messiaen venne considerato dal Terzo Reich – insieme ad altri autori quali Gideon Klein, Pavel Haas, Hans Krása, Viktor Ullmann, Frantisec Domazlicky – esponente di quella “Entartete Musik”, ossia “musica degenerata” che nel 1938 venne bandita dal regime nazista e che spesso costò agli autori la vita nei campi di concentramento.

Proprio nel campo di concentramento di Stalag, Messiaen eseguì per la prima volta nel gennaio del 1941 il “Quartetto”. Formatosi nel 1993 il Trio Johannes riunisce alcuni dei più brillanti musicisti italiani: il violinista Francesco Manara, il violoncellista Massimo Polidori ed il pianista Claudio Voghera. Fra i più sensibili musicisti europei, Fabrizio Meloni è dal 1984 primo clarinetto solista dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano.

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