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Nei due confronti con la Roma spettacolo ed un po' di rammarico

  • 18 aprile 2006

ROMA-PALERMO 1 - 0 (primo tempo 1 - 0)
Marcatori: 29’ pt D. Tommasi
ROMA (4-2-3-1): A. Doni, C. Panucci, S. Kuffour, C. Bovo, C. Chivu, D. De Rossi, O. Dacourt (18' st Perrotta), D. Tommasi (45' st Mexes), H. Kharja, A. Mancini, R. Taddei (25' st Rosi). A disp.: G. Curci, P. Mexes, E. Alvarez, S. Perrotta, L. Cufrè, A. Rosi, C. Okaka. All: Luciano Spalletti.
PALERMO (4-3-3): F. Agliardi, C. Zaccardo, A. Barzagli, C. Terlizzi, F. Grosso, G. Tedesco, E. Corini (8' st Codrea), S. Barone, D. Di Michele (33' st Godeas), A. Caracciolo, F. Brienza (13' st Makinwa). A disp.: C. Lupatelli, P. Codrea, K. Conteh, S. Makinwa, P. Accardi, L. Rinaudo, D. Godeas. All: Giuseppe Papadopulo.
Ammoniti: P. Codrea (P), C. Zaccardo (P), A. Rosi, D. Tommasi, O. Dacourt.
Arbitro: Salvatore Racalbuto (Gallarate).

Il Palermo esce a testa alta dalla Coppa Italia, ad un passo dalla finale, dopo un doppio confronto giocato alla pari con la Roma. Non solo i rosanero non hanno sfigurato, ma se fossero riusciti ad andare in finale nessuno avrebbe avuto nulla da obiettare. Papadopulo schiera la migliore formazione possibile, con il rientrante Corini a centrocampo, ma nei primi minuti è la Roma a fare la partita, stringendo il Palermo nella propria metà campo. I rosanero sembrano incapaci di uscire e subiscono l’azione dei padroni di casa, ma al 19’ è il Palermo a confezionare l’azione più pericolosa: Caracciolo si invola sulla destra, si libera di un avversario e si presenta solo davanti a Doni; cerca di superarlo con un colpo sotto ma sbaglia e Doni respinge; il pallone è ancora in gioco e lo stesso Caracciolo lo insegue, si gira e tira, ma sulla linea salva Panucci. Mettersi le mani in testa sembra l’unica cosa possibile da fare di fronte ad un’azione del genere! A questo punto la partita diventa bella perché le due squadre attaccano a viso aperto ed il risultato è più che aperto. Ma al 28’ arriva l’episodio che cambia la partita: su un’azione d’attacco Tommasi in area di rigore respinge il pallone con la mano; l’arbitro non vede nulla e sull’azione di contropiede lo stesso Tommasi è abile ad anticipare di testa Grosso su un cross dalla sinistra. Sembra un gol beffa perché la Roma, rinvigorita dal vantaggio, approfitta del momento di stordimento dei rosanero per cercare il gol del raddoppio, ma Agliardi è bravo ad opporsi in più occasioni.

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Nella ripresa è il Palermo che, con il passare dei minuti, prende sempre più padronanza del campo, fino ad arrivare ad un forcing finale che avrebbe meritato sicuramente un gol. Il Palermo attacca, la Roma agisce di contropiede e la partita è emozionante. Papadopulo tenta il tutto per tutto e fa entrare prima Makinwa e poi anche Godeas, giocando con tre attaccanti puri, ma senza riuscire lo stesso a sbloccare il risultato. Le occasioni più clamorose capitano prima sui piedi di Barone che, dentro l’area, anziché tirare cerca un triangolo che non riesce; poi, nei minuti finali, sui piedi di Terlizzi che però tira centrale e favorisce la presa di Doni. Finisce così 1-0. la Roma conquista la finale ed il Palermo, come dicevamo, esce a testa alta. Ora la qualificazione in Europa dipende solo dal campionato ed a questo punto basterebbe anche il settimo posto.


PALERMO-ROMA 3 - 3 (primo tempo 0 - 3)
Marcatori
: 24’ pt R. Taddei, 29’ pt A. Mancini (rig.), 30’ pt A. Mancini, 5’ st D. Di Michele, 7’ st S. Barone, 34’ st S. Barone.
PALERMO (4-3-3): F. Agliardi, C. Zaccardo, G. Biava, A. Barzagli, F. Grosso, G. Tedesco (45' st Rinaudo), P. Codrea, S. Barone, D. Di Michele (37' st Gonzalez), S. Makinwa (0' st Godeas), F. Brienza. A disp.: C. Lupatelli, M. Gonzalez, K. Conteh, A. Caracciolo, P. Accardi, L. Rinaudo, D. Godeas. All: Giuseppe Papadopulo.
ROMA (4-2-3-1): G. Curci, C. Panucci, P. Mexes, C. Chivu, L. Cufrè, D. De Rossi, A. Aquilani (43' st Dacourt), D. Tommasi, S. Perrotta (13' st Rosi), A. Mancini, R. Taddei (37' st Alvarez). A disp.: P. Pipolo, C. Bovo, S. Kuffour, E. Alvarez, O. Dacourt, A. Rosi, C. Okaka. All: Luciano Spalletti.
Ammoniti: S. Barone (P), A. Barzagli (P), F. Agliardi (P), A. Rosi, A. Mancini, A. Aquilani.
Arbitro: Roberto Rosetti (Torino).

La partita più emozionante della giornata si gioca al Barbera, dove, a distanza di tre giorni dalla semifinale di Coppa Italia, si incontrano Palermo e Roma, due squadre che hanno bisogno di vincere, ognuna per motivi diversi: la Roma per restare aggrappata alla zona Champions, il Palermo per agguantare la zona Uefa. Il pareggio, alla fine, non serve a nessuna delle due squadre ma regala emozioni a non finire. Nei minuti iniziali è il Palermo a fare la partita mentre la Roma è costretta ad agire di contropiede. Ma inaspettatamente arrivano i sei minuti più drammatici del Palermo, in cui la Roma va a segno per ben tre volte, sotto gli occhi increduli di tutti. Al 29’ è Taddei ad aprire le marcature, al termine di un’azione insistita da parte dei giallorossi in area rosanero. Al 29’ Rosetti assegna un rigore per atterramento in area di Agliardi su Taddei. Dal dischetto va Mancini, Agliardi intuisce ma non ci arriva per un soffio. Nemmeno il tempo di mettere la palla al centro che la Roma si ritrova a segnare il gol del 3-0, con Mancini che in caduta riesce a prendere la palla con il tacco e ad infilare Agliardi. Non siamo neppure al 30’ e la partita sembra finita. Il Palermo è frastornato e subisce; la Roma sembra applicare la versione riuscita del 5-5-5 di Oronzo Canà perché i suoi uomini spuntano da tutte le parti e arrivano con facilità dalle parti di Agliardi. Sul finale il Palermo sfiora la rete per due volte, prima con Di Michele che colpisce la traversa, poi con Makinwa che da ottima posizione spedisce altissimo.

Nella ripresa Papadopulo sostituisce il fischiatissimo Makinwa con Godeas. Molti tifosi abbandonano lo stadio, ignari di quanto sta per accadere. Al 5’ Di Michele si inventa un gol: da fuori area fa partire un tiro a girare molto bello che si infila nell’angolino. Due minuti più tardi, su azione di calcio d’angolo, Barone di testa segna il gol del 3-2 e la partita si riapre. Dagli spalti il pubblico ci crede e sostiene la squadra come non mai. Il forcing dei minuti finali all’Olimpico si ripropone, ma stavolta si concretizza con Barone che mette a segno il gol più bello della giornata, in rovesciata, dopo un assist di testa di Godeas. Esplode la gioia per un pareggio che sembrava ormai un miraggio. Il Palermo tenta il colpo del K.O. ma questo 3-3 sembra già un mezzo miracolo. Se c’è una cosa che abbiamo sempre detto di questo Palermo è che, al di là del risultato, è una squadra che non molla mai fino all’ultimo. Ora però la zona Uefa è più lontana, con Chievo e Lazio a cinque e sei punti di distacco. Ma sabato prossimo si va a casa di un Livorno in crisi.

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