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"Nisciti i picciuli Day", per studenti, precari, disoccupati

Gli studenti, i precari, i disoccupati e i sindacati di base si danno appuntamento venerdì 19 aprile alle 9 in piazza Verdi, per manifestare al "Nisciti i picciuli Day"

Balarm
La redazione
  • 18 aprile 2013

Nisciti i picciuli! Per un reddito garantito a precari,inoccupati e disoccupati. Per una drastica riduzione dell'orario di lavoro a partità di salario. Per i servizi sociali gratuiti. Per il diritto alla casa. Per i trasporti gratuiti.

Lo slogan arriva dagli Studenti medi di Palermo, che si danno appuntamento venerdì 19 aprile, alle ore 9, di fronte il teatro Massimo, per scendere in piazza con gli altri studenti, i precari, i disoccupati e i sindacati di base nel "Nisciti i picciuli Day", manifestazione che intende porre l'accento sulla questione del reddito.

A quasi due mesi dalle elezioni - così si legge nel comunicato diffuso dagli Studenti medi - ci troviamo di fatto in una situazione di stallo governativo, in cui le prospettive di cambiamento che alcuni vedevano in queste elezioni sono state prontamente disilluse. Viviamo oggi una situazione di estrema fragilità politica a cui le istituzioni sembrano non riuscire a fornire una risposta adeguata.

Secondo i governi, infatti, la crisi deve essere combattuta piegando la testa a ciò che l’Europa e la Troika ci impongono, tagliando sui servizi e sul reddito delle famiglie, dei precari, degli esodati, dei pensionati, insomma, scaricando il debito sugli scarti più bassi della società: lavoratori, pensionati, famiglie e studenti.

Il 19 aprile in diverse città d'Italia si terranno momenti di lotta con l'obiettivo di riportare l'attenzione sul reddito da un punto di vista che sia radicalmente antagonista sia alle forme di austerità che si stanno imponendo con l'affermarsi del sistema del debito, sia alla prospettiva di poterle riformare supplicando qualche forma di elemosina sociale strutturalmente impossibile.

Parlare di reddito ci pone immediatamente la necessità di opporci attivamente e radicalmente all'esproprio e al saccheggio subito dai nostri territori, ai ricatti a cui sono sottoposte le nostre vite nell'era della crisi, ponendo in essere lotte e momenti di riappropriazione reale, di riconquista dei diritti e degli spazi di cui siamo stati scippati. Solo percorrendo forme di conflitto e di ricomposizione sociale dei soggetti colpiti dalla crisi, nelle scuole, nelle metropoli, nei territori, parlare di reddito può assumere una concretezza ed un valore reale.

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