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Oltre il limite del linguaggio

  • 13 novembre 2006

Una riflessione sul linguaggio e sulla comunicazione, sulle modalità espressive che esulano dalla parola. Questa la proposta che il Teatro Libero di Palermo offre al suo pubblico con la messa in scena di “Mari”, di Tino Caspanello. Lo spettacolo (prodotto dalla Compagnia Teatrale Pubblico Incanto Associazione Culturale Solaris di Messina) è il quarto appuntamento del cartellone serale “Teatro danza musica e nuovo circo” e sarà rappresentato al teatro di piazza Marina (salita Partanna, 4), dal 15 al 18 novembre.

Scena e regia sono di Tino Caspanello, interprete della pièce insieme a Cinzia Muscolino, assistente alla regia Andrea Trimarchi, elaborazione del suono a cura di Giovanni Renzo. Premio Riccione per il Teatro nel 2003, “Mari” è già stato presentato in diversi festival italiani. A maggio scorso è stato invitato alla rassegna presente-futuro del Teatro Libero, ed ora viene riproposto per la 39° stagione. Si tratta di una riflessione sulle varie modalità comunicative, sul linguaggio, ed in modo specifico sulla nostra lingua siciliana, che in quanto dialetto elude quelli che sono i limiti di una vera e propria lingua. In scena sono un uomo e una donna, di notte, in riva al mare, che scoprono lentamente il loro “sentire”, iniziano a dialogare, lasciando che il mare stesso diventi legame tra le loro parole. “Mari” è quasi una partitura musicale nella struttura e nel suono delle parole accompagnate dal lento ritmo di un calmo mare notturno.

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«Il dialetto qui è solo un pretesto – dice il regista – e "Mari" nasce attorno all’idea del confine, qui inteso come linguaggio e rappresentato nella scena sul confine tra mare e acqua. L’uso del siciliano, lontano dagli stereotipi linguistici fin troppo noti, spesso abusati, offre una occasione in più per riflettere su quanto una lingua, principale veicolo di comunicazione, diventi limite alla stessa comunicazione, confine tra il maschile e il femminile, che esige altri modi espressivi affidati alla musicalità della pausa, del silenzio, dello sguardo, dell’attesa».

Gli appuntamenti del Libero non finiscono qui. Dal 19 novembre, infatti, nell’ambito del cartellone serale “Invito al teatro libero” verrà riproposto “L’inverno sotto il tavolo” di Roland Topor, traduzione e regia Beno Mazzone. La pièce narra una favola d’amore, storia di vita quotidiana tra un timido immigrato dell’Europa orientale ed una giovane donna parigina. In scena: Tamara Balducci, Claudio Lobbia, Sandro Mabellini, Guglielmo Papa, Chiara Vergola. Le scene sono di Beno Mazzone, i costumi di Claudia Campanella. Elementi scenici di G. Mancuso e C. Campanella, luci di Fiorenza Dado, e musiche di Antonio Guida. I biglietti d’ingresso per entrambi gli spettacoli costano 12 euro l’intero e 8 euro il ridotto under 25. Per informazioni e prenotazioni, telefonare allo 0916174040, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20, o via e-mail a info@teatroliberopalermo.it.

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