MUSICA
Omaggio a Neruda: un concerto “poetante” che appassiona
La musica dà aiuto alle parole nell’esprimere un raggio di significati altrimenti inaccessibili. “Lettera da Isla Negra 1904 – 2004 Omaggio a Pablo Neruda a cento anni dalla sua nascita”, (in scena ai Candelai di Palermo il 12 e 13 aprile), sulle note dell’armonica di Giuseppe Milici, del violoncello di Mauro Cottone e della chitarra, unita alla voce recitante, dello spagnolo Juan Diego Catalano, riproduce questo percorso, mentre la voce narrante di Francesco Giordano, curatore dello spettacolo, tira le fila del discorso poetico legato al “Maestro” in un flusso continuo mai interrotto di storia e poesia. Un concerto poetante che sin da subito cattura l'emozionalità del pubblico, uno studio creatico che sfrutta il contrappunto musicale senza trascurare la specifica sonorità della poesia pura, un testo recitato offerto a tutti i tipi di percezione e soprattutto un testamento, quasi una sorta di memoriale che avvicina il Poeta alla realtà del nostro tempo. Il canto si offre al pubblico così come Neruda lo dedicò al suo popolo, al Popolo umanista che ha sempre difeso e amato con cura materna, contrapposta al paternalismo da capo di Stato dei governi di cui fu “spettatore”: “…era popolare come una chitarra, allegro, malinconico, profondo e chiaro come un bambino, come il popolo, lo hanno scelto bene quelli che fucilandolo hanno voluto sparare al cuore della sua razza”.
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