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Palermo, adesso la meritata sosta

  • 3 ottobre 2005

Un primo mini bilancio di queste prime sei giornate di campionato e dei due impegni europei promuove nettamente il Palermo anche se , in virtù di quanto prodotto sul campo, manca qualche punticino in classifica. Ma va bene così ed in fondo giocare a certi ritmi forsennati non è facile per nessuno a meno che non ti chiami Juve, Milan o Inter ed hai a disposizione 30 giocatori di pari valore da far ruotare. “Si parte per la storia” è questo quello che si son detti il centinaio di tifosi rosanero che si sono sobbarcati 5 ore di volo ed una notte in bianco a causa di disguidi aerei, che con il loro rumore ed i loro colori hanno sventolato i vessilli palermitani a Cipro e si sono goduti un Palermo letteralmente stratosferico. Alla vigilia del match, la paura di una possibile rimonta europea da parte dell’Anorthosis Famagusta, era lo spauracchio di un po’ tutti i fans palermitani nonostante l’assenza per infortunio tra le file cipriote di quel Ketsbaia che da solo vale mezza squadra.

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In campo non c’è stata partita e lo stesso sportivo pubblico di casa ha applaudito le giocate del Palermo che con Corini in cabina di regia ed uno stratosferico Santana su tutti, ha annichilito una squadra che ricordiamolo, sul proprio campo ha battuto la Dinamo Minsk ed ha fatto sudare le proverbiali sette camice ai Rangers di Glascow. A nulla è valso il pessimismo che rasenta l’autolesionismo di quei fans (!?) rosa che andavano in giro ad esaltare la modestia cipriota. Strana storia quella di alcuni presunti fans rosanero. Dopo anni di sofferenze, di campi polverosi, di retrocessioni nelle serie minori, di scandali vari ecco l’uomo della provvidenza, il vulcanico Zamparini che in tre anni ti riporta a livelli a cui mai la storia rosanero era arrivata. E cosa succede? Succede che dopo le prime festicciole si ha l’impressione che questa squadra ci dia fastidio, che ci si dimentichi che alcuni componenti la rosa di prima squadra, alla Favorita prima ed al Barbera poi, venivano solo per le amichevoli estive o con la casacca di altre squadre per incassare qualche lira in più.

Insomma un “imborghesimento” dell’ambiente immotivato e soprattutto non giustificato da alcun blasone legato a ricordi passati. E così ci sembra meschino ed impietoso mugugnare ed addirittura fischiare alcuni giocatori palermitani, in evidente debito d’ossigeno e con le idee annebbiate, durante la gara casalinga con l’Empoli dell’ex Berti perché dietro ogni lamento c’è l’ingratitudine per tutto quello che è il Palermo oggi. Ed allora, dicevamo in principio, il meritato riposo. Ed è egoisticamente un peccato che alcuni giocatori rosa saranno impegnati con le rispettive nazionali per le ultime gare di qualificazione al mondiale del 2006. Anche con l’Empoli la squadra ha messo in mostra parte del suo repertorio al quale siamo abituati e specie nei primi minuti di gioco (gol di Caracciolo compreso) si è messo alle corde la squadra ospite prima che la fatica prevalesse e ci si affidasse ai lanci lunghi per rifiatare. “Il migliore in campo è sempre il portiere avversario” diceva in conferenza stampa Del Neri e confermiamo in pieno la sua sensazione. A nulla è valso che nella seconda metà di gara, con una squadra rivoluzionata negli uomini e soprattutto nel modulo con la difesa a tre con Grosso spostato in avanti (a proposito letteralmente straripante) con un trequartista Brienza dietro le punte Caracciolo-Makinwa, si sia giocato ad una porta e che il Palermo abbia costruito 7-8 palle gol di cui alcune clamorose, sventate dalla bravura dell’ex Berti ed in parte dalla sfortuna che di certo non è stata alleata della compagine rosanero.

Tutto questo non è bastato per portare a casa tre punti strameritati per quel che si è visto specie nella ripresa. Per dovere di cronaca c’è da sottolineare che l’Empoli in tutto l’arco della partita ha tirato 3 volte in porta, in occasione dei due gol ed una terza quando Moro ha deciso, buon per il Palermo, di sparare addosso a Santoni in disperata uscita piuttosto che appoggiare la palla al solitario Riganò in area di rigore. Dispiace per il battibecco tra Terlizzi ed alcuni contestatori alla fine del primo tempo, dispiace sentir i fischi all’indirizzo di Makinwa per qualche tocco in più o per le occasioni fallite non dimenticando che il nigeriano ha soli 22 anni ed ampi margini di miglioramento ed in generale affidiamoci con il cuore aperto e senza alcuna riserva a questa squadra che merita ampiamente la nostra considerazione e che se sostenuta a dovere, potrà darci nel prosieguo della stagione parecchie soddisfazioni potendosi benissimo attestare a ridosso delle tre sorelle “pigliatutto” del campionato Milan Inter e Juve.

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