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Ridotto del Biondo: Avogadro per Salvo Licata

Due sopravvisuti all'epilogo finale de "I giganti della montagna" alla ricerca di un nuovo teatro dove approdare: in scena, Giancarlo Condè e Paride Benassai

Balarm
La redazione
  • 19 gennaio 2012

Toni favolistici e visionari: arriva la pieces “Il Battaglia e il Lumachi” di Salvo Licata, per la regia di Mauro Avogadro giovedì 19 gennaio ore 21.00, nella Sala Strehler del Teatro Biondo Stabile di Palermo e in replica fino al 12 febbraio. Lo scenario è il noto epilogo catastrofico del finale de "I giganti della montagna" di Pirandello: il crollo della montagna che allude all’apertura di nuovi spazi per l’utopia di un teatro possibile e si chiude con l’ascesa dei protagonisti verso un paradiso immaginario popolato di maschere mute, possedute “dall’assurdo” demone dell’afasia.

Lo spettacolo, in scena nell’ambito del festival “Il teatro e il suo clown”, porta sul palco Giancarlo Condè e Paride Benassai, rispettivamente nei ruoli di Battaglia e Lumachi, Stefania Blandeburgo nei panni della segretaria, Salvo Piparo nelle vesti del direttore del teatro, e ancora Arianna D’Arpa, Arianna Manzella e Giorgio Piazza. Costanza Licata, figlia del drammaturgo palermitano scomparso dodici anni fa, canterà Palermo tu, scritta dal padre insieme ad Ignazio Garsia e Vita angariata, scritta dalla stessa Costanza insieme a Rosmery Enea e Nino Macaluso. “Il Battaglia e il Lumache” andò in scena per la prima volta nel 1999 proprio al Teatro Biondo di Palermo: la storia vuole che non tutti gli attori della Compagnia della Contessa siano periti nella famosa catastrofe de "I giganti della montagna" di Pirandello.

I sopravvissuti sono proprio il Battaglia e il Lumachi, adesso smarriti e alla ricerca di un nuovo teatro dove approdare. Come due profughi, Battaglia e Lumachi attraversano un paesaggio di rovine, dove il deserto che segue alla catastrofe è metafora di un teatro giunto al capolinea della comunicazione. Lo spettacolo si dipana tra farsa e tragedia, con citazioni sparse di Beckett ed altri cantori della fine. il costo dei biglietti è di 30 euro (intero), 10 euro (galleria) e per informazioni si può contattare il numero 091.7434341o consultare il sito www.teatrobiondo.it.

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