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Sampdoria-Palermo 1-0: rosanero beffati da un rigore ingiusto

Trentunesima giornata, 16 Aprile 2005, Sampdoria-Palermo 1-0

  • 18 aprile 2005

Quando si perde una partita che si sarebbe potuto e dovuto vincere la delusione è il primo dei sentimenti che prende il sopravvento; se poi la sconfitta arriva anche a tempo quasi scaduto e per un calcio di rigore inesistente segnalato in modo cervellotico da un guardalinee, allora si rischia di trasformare quella delusione in rabbia esplosiva. Ed è proprio quello che hanno provato giocatori, dirigenti e supporters del Palermo al 92° del match giocato sabato 16 aprile a Marassi contro la Sampdoria quando un certo signor Copelli ha deciso di convincere l’arbitro Rodomonti ad assegnare un penalty alla squadra di casa per un fallo di mani in area di Grosso assolutamente casuale ed inevitabile: Flachi tira dal dischetto, segna, e regala tre punti pesantissimi alla sua squadra che, per tutta la partita non era mai riuscita ad impensierire un Palermo dimostratosi di gran lunga superiore. Sampdoria-Palermo, anticipo del sabato sera, era uno degli incontri più attesi di questa trentunesima giornata di campionato: le due squadre si trovano, infatti, in piena lotta per la conquista del quarto posto in classifica che vorrebbe dire accesso ai preliminari di Champions League. Se per la Samp questo sarebbe un risultato di grande prestigio, per il Palermo significherebbe entrare nella storia compiendo un impresa che non è ancora riuscita a nessuno: approdare subito, da “matricola”, nella massima manifestazione calcistica europea. Nel Palermo mancano Corini (squalificato) e Brienza (infortunato), e Guidolin imposta la squadra in modo offensivo, inserendo sin dall’inizio la coppia argentina Santana-Gonzalez insieme a Zauli dietro al solito Luca Toni.

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La partita comincia e i rosanero danno immediatamente l’impressione di essere in gran forma. Pressing alto da parte dei centrocampisti (encomiabili Mutarelli e Barone) , sicurezza in fase difensiva e fasce presidiate da due sudamericani. La Sampdoria non riesce a giocare e sembra di essere in casa del Palermo, per la mole di gioco espressa e il possesso palla: le occasioni da gol non sono tantissime ma, a parte un uscita in area di Guardalben sui piedi di Diana (pericolosa ma regolare), sono praticamente tutte a favore del Palermo. Toni, Zauli, Santana e Gonzalez potrebbero segnare la rete di un vantaggio che, al termine dei primi 45 minuti di gioco, sarebbe stato più che meritato. La ripresa comincia sulla stessa linea del primo tempo: la Samp non riesce ad imporre un dominio territoriale e i ragazzi di Guidolin continuano a costruire gioco e occasioni importanti. Una bella azione di Grosso si conclude con un tiro da fuori area che Toni non riesce a sfiorare davanti alla porta, con il pallone che rasenta il palo alla destra di Antonioli. Poi una mischia in area blucerchiata, dove prima Zaccardo, poi Mutarelli e infine Santana non riescono incredibilmente a centrare l’obiettivo: pochi minuti dopo, sugli sviluppi di un calcio piazzato, tocca addirittura a Terlizzi (subentrato ad uno stanco Gonzalez) l’opportunità di mettere alle spalle del portiere ma il suo tiro a botta quasi sicura viene deviato da un intervento in extremis di un difensore. I tifosi rosanero allo stadio e quelli radunati davanti alle tv cominciano ad avere paura: queste partite sembrano quasi stregate e fanno affiorare ricordi poco piacevoli (vedi Lecce-Palermo); ed infatti la Sampdoria, dopo i primi venti minuti della ripresa, comincia a svegliarsi approfittando dei nuovi entrati e della stanchezza di alcuni giocatori del Palermo.

Ma nonostante un maggiore equilibrio, Guardalben non deve compiere nessun intervento e l’unico tuffo lo fa per accompagnare fuori un bolide calciato da fuori da Palombo. Si arriva, così, alla fine dell’incontro: vengono dati 3 minuti di recupero e si entra nella zona che, per i rosanero, può essere definita “da incubo”. La Samp prova un azione sulla fascia, il pallone arriva in area a Flachi, marcato a strettissimo contatto da Grosso, prova una girata con il pallone che viene respinto, in modo del tutto involontario, dal gomito del difensore rosanero che stava saltando dando le spalle all’avversario . L’arbitro Rodomonti fa proseguire ma il guardalinee Copelli alza la bandiera e segnala il calcio di rigore: il direttore di gara si fa convincere e assegna un penalty assurdo con tutta la squadra e la panchina rosanero (primo fra tutti il “caliente” Foschi) increduli per una decisione davvero discutibile. Come detto, Flachi mette a segno il gol della vittoria, anche se nei restanti minuti di recupero (allungato), il Palermo era riuscito a creare altre due occasioni per pareggiare, la seconda con Toni bravissimo a liberarsi in area a scagliare un tiro che Antonioli respinge d’istinto. Arriva il triplice fischio finale e la delusione, la rabbia, è davvero grande. La Sampdoria va al quarto posto con 4 punti di vantaggio sul Palermo e la lotta per la Champions si fa più dura: ma la squadra di Guidolin ha dimostrato di essere davvero forte, giocando l’ennesima grande partita della stagione e lasciando nei cuori dei tifosi la speranza di poter ancora conquistare un posto tra le grandi. Fra due giorni si torna in campo al Barbera, contro il Brescia, e sarà l’occasione giusta per ricominciare a vincere.

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