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San Precario facci la grazia!

Più che un sito è un lavoro di ricerca sociale che scandaglia le varie forme di adattamento che siamo costretti ad avviare nel quotidiano

  • 2 maggio 2004

Vi siete mai chiesti perché Super Mario è un idraulico ma non ha mai riparato un tubo? Se lo sono chiesti gli ideatori di Molleinduistria (www.molleindustria.it) che hanno rivisitato le brutture storiche ed economiche di questi anni in chiave ludica. La grafica rosa shocking preannuncia la Controriforma del videogioco, i games studies stanno creando un modo nuovo di intervenire nella Storia, talvolta riabilitandola altre trivializzando guerre economiche in corso.Un gruppo di ragazzi che del luogo altro hanno sfruttato il meglio, riciclando nozioni di comunicazione e che attraverso la software art arrivano dritti fino all’attenzione dell’utente. Negli ultimi anni il cyberspazio ha assunto una valenza aggregante per realtà spesso minoritarie che non trovano spazio e solidarietà nell’industria culturale. I videogiochi che propongono sono autoproduzioni e i soggetti sono la real version del mondo del lavoro e del precariato. Altre sono reinterpretazioni di vecchi giochi da tavola (Memory Reloaded) o contest di improvvisazione e per gli amanti dello splatter c’è anche una sezione dedicata ai videogames e a chi di questo gusto ne fa un arte.

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Più che un sito è un lavoro di ricerca sociale che scandaglia le varie forme di adattamento che siamo costretti ad avviare nel quotidiano e che comporta l’esclusione darwiniana dei più deboli. E’ un network che parte dalla strada e dagli incontri pubblici che vertono sulle nuove questioni del lavoro e non lavoro, dai precari ai disoccupati, dal subappalto al part-time al co.co.co. Ma non solo si esprimono anche incertezze quali la pensione, la maternità, la casa, l’istruzione. Garanzie sociali che si vedono sfumare di giorno in giorno. La recessione economica degli ultimi anni ha portato nelle piazze nuovi volti e nuove esigenze, e si comunica e si manifesta anche sul web. Un’iniziativa parallela e di un certo rilievo che prende il nome di MayDay Parade si è tenuto a Milano, a Palermo e Barcellona il Primo maggio, il contrappasso della festa del lavoro.

Nulla è dato al caso, ed è indicativo che dietro questa tela ben tessuta c’è l’opera di qualcuno che di questi tempi denuncia la carenza di attenzione mediatica nei confronti di realtà  lavorative insicure. Per chi volesse già mettersi in marcia per il Primo maggio dei precari la MayDay Net Parade è già partita e ha riversato per le strade migliaia di ragazzi Europei e non che annunciano a suon di musica il dissenso per le nuove realtà lavorative, per stipendi e orari di lavoro che non garantiscono ferie, pensione e malattia. E’ un happening che mostra il nuovo tessuto sociale eterogeneo e multietnico e che non si identifica con l’ereditata icona di Charlot.

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