ATTUALITÀ
Sicilia in crisi: chiusi più di 16 mila esercizi commerciali
Secondo la stima dell’Osservatorio Confesercenti, nel 2015 la crisi in Sicilia continua a sentirsi: l'isola è in vetta alla classifica sulle aperture e chiusure di negozi e locali
Anche in Sicilia la crisi continua a farsi sentire: stiamo assistendo a un’ecatombe sempre più evidente di bar, librerie, ristoranti e negozi di abbigliamento. Come può rifiorire una terra in cui la ripartenza appare sempre più lontana?
Secondo Confesercenti, una delle principali associazioni imprenditoriali del Paese e membro fondatore di Rete Impresa Italia, il 2015 costituisce il quinto anno consecutivo di contrazione e crisi per il commercio e l’imprenditoria.
A risentirne maggiormente sono le attività in sede fissa, la ristorazione ed il servizio bar che hanno subito un crollo meno grave rispetto a quello registrato nel 2014 ma, purtroppo, peggiore di quello atteso.
In Sicilia hanno chiuso più di 16 mila esercizi commerciali: la ripartenza dei consumi si è sentita ben poco ed è ancora troppo modesta per consentite un cambiamento netto.
Non è soltanto la Sicilia a risentire della continua apertura e chiusura di negozi e locali: nella classifica, subito dopo la Trinacria troviamo, probabilmente con nostro stupore, la Lombardia e poi ancora la Campania.
Esistono soluzioni concrete a problemi che attanagliano da anni la nostra regione, se non addirittura il paese intero? Varie proposte sono state fatte, tra cui quella di introdurre affitti a canone concordato e cedolare secca per le imprese che aprono in locali dismessi.
Affinché le proposte diventino realtà tangibili, il nostro paese ha bisogno di politici e amministratori che abbiano realmente cura del benessere della cittadinanza, nessuna categoria esclusa.
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